Spoleto popolo di santi, navigatori, raccoglitori di tartufi, litigioni ecc….ma adesso anche di ricchi?’ Sembrerebbe proprio di no , ecco una nota del consigliere Franco Zaffini che chiarisce l’argomento.
“A Spoleto i più ricchi dell’Umbria?” A chiederselo è il Consigliere Franco Zaffini (Fratelli d’Italia – centrodestra nazionale) a margine della seduta odierna a palazzo Cesaroni durante la quale è stata illustrata la relazione conclusiva per l’anno 2012 sullo stato di attuazione della legge regionale 13 del 2010 in cui Spoleto si conferma l’unica area sociale a non aver speso tutte le risorse erogate dalla regione per le famiglie vulnerabili. “Proprio oggi che va manifestata totale solidarietà ai dipendenti della Ex pozzi, ultima, solo in ordine di tempo, delle numerose attività produttive del distretto morse dalla crisi – dice Zaffini – si consuma in aula l’ennesima contraddizione tra l’amministrazione regionale e la realtà dei territori, dove Spoleto avendo speso solo il 62 per cento delle risorse disponibili è fanalino di coda tra le zone sociali dell’Umbria che hanno speso tra il 99 e il 100 per cento delle risorse”. “Che cosa ci sia stato di diverso tra Spoleto e le altre aree – dice Zaffini – non si comprende, né può essere una giustificazione sostenere che a Spoleto ci siano famiglie in condizioni di povertà ma non abbastanza in condizioni di ‘vulnerabilità’. Credo piuttosto – prosegue il consigliere di Fdi – che ci sia stato un grave difetto di comunicazione e di informazione nei confronti dei cittadini i quali, evidentemente, non erano a conoscenza dell’opportonità di accedere al contributo”.
“E’ impossibile – afferma ancora Zaffini – che nella zona sociale di Spoleto, dove esistono criticità tangibili riferite a alla cessazione di tante aziende, se vogliamo anche in misura maggiore rispetto ad altre parti dell’Umbria, ci siano state così poche richieste. Auspico, pertanto – conclude – che l’amministrazione comunale dimostri maggiore impegno nella divulgazione di informazioni sulle misure a sostegno del reddito messe a disposizione delle famiglie affinchè le risorse siano spese subito nella loro totalità e non tra un anno in campagna elettorale, a maggior ragione adesso che per il nuovo bando il tetto delle fasce isee di reddito per l’accesso ai contributi è stato abbassato, colmando il gap tra lo status di vulnerabilità e quello di poverta”.