Negli ultimi giorni i commercianti di Spoleto hanno ricevuto richieste di pagamento che, rispetto a quelle a cui erano abituati, gli hanno fatto girare la testa.
A mandarle è l’Ica, la società che gestisce la riscossione relativa alle tasse sulla pubblicità, che ora chiede importi relativi a richieste di pagamento per il 2013 e a cartelle esattoriali del 2012 in alcuni casi anche 10 volte superiori a quanto pagato negli anni precedenti importi
La brusca inversione di marcia è dovuta al cambio del soggetto affidatario del servizio di riscossione: l’Ica di La Spezia al posto dell’A.se. che, per via del decreto legislativo del ’93, ha applicato la tassa su qualsiasi pubblicità superiore ai 300 cm quadrati visibile dall’esterno del negozio, dai cartelli con scritto “Saldi” a quelli che pubblicizzano un marchio.
Le attività di categoria, come pure il consigliere comunale Grifoni si sono subito attivati per vedere chiaro in questa faccenda e i commercianti stanno ricontrollando la pratica nella sede della società insieme al responsabile Delifno, disponibile -ha detto- a ripetere il sopralluogo.
Vi è però un precedente: a Terni, l’anno passato è accaduta la stessa cosa e alla fine i commercianti ebbero la peggio, costretti a sborsare i soldi richiesti. Resta anche da chiarire la modalità con cui l’A.se. ha applicato fino allo scorso anno la tassa sulla pubblicità.