Una storia paradossale accaduta ad Ancona. La signora Maria era sul balcone quando una ragazza di circa 25 anni scesa da un’automobile, ha cominciato a chiamarla per nome, guardandola negli occhi, per poi iniziare a dirle che non avrebbe dovuto pagare la seconda rata dell’Imu e che doveva già saperlo, perché avrebbe dovuto esserle arrivata un’informativa dal Comune a casa.
Poi, attraverso il cancello, la giovane ha continuato a mostrare alla signora Maria alcune foto di parenti, chiedendole: «ma come, Maria, non ti ricordi di me?» e così, alla fine, la signora ha aperto il portone. E’ seguito un forte abbraccio durante il quale Maria ha avvertito un profumo molto forte e subito dopo è iniziato il furto.
Prima la 25enne ha chiesto alla signora di cercare la comunicazione inerente all’Imu, poi ha chiesto di farle vedere una banconota, la prima di una lunga seria. Dopo di che la giovane è passata a chiedere dove si trovassero i gioielli, insistendo affinché glieli mostrasse tutti, fino a sfilargli quelli che aveva addosso. Tutto questo con l’aiuto della signora Maria che, ipnotizzata, era complice della malvivente. Addirittura le due sono andate a prendere il sapone, poiché la fede pareva non volersi sfilare. Infine, quando la signora è andata a lavarsi le mani, la ragazza era sparita, portando con sé gioielli e soldi di Maria. E’ stato allora che ha realizzato di essere stata derubata ed ipnotizzata.
Quando la signora Maria ne ha parlato con i vicini, è uscito fuori che quell’auto con la giovane ragazza, altre persone e anche un bambino, girava da parecchio nel quartiere, studiando le mosse della donna di cui addirittura conosceva i nomi della figlia e del marito deceduto. Ma se c’è una cosa che ancora di più ha sconvolto la povera vittima è di essere stata, inspiegabilmente, prima di tutti vittima di se stessa.