Inquinamento colposo, omissione e ritardi in atti d’ufficio: questi i motivi per cui i Carabinieri hanno denunciato quattro persone tra dirigenti e personale di Asl e Vus (Valle Umbra Servizi, società interamente a partecipazione pubblica che gestisce il servizio idrico Foligno-Spoleto). Ciò è avvenuto in seguito alle indagini del procuratore capo Riggio partite dalla contaminazione dell’acquedotto pubblico – che ha riguardato quasi tutto il mese di ottobre – e dopo che i carabinieri hanno, nelle ultime settimane, ascoltato numerosi cittadini, acquisito molti documenti ed effettuato anche dei sopralluoghi ai pozzi di San Nicolò, quelli “incriminati”.
Così le autorità sono giunte a rilevare “ritardi e negligenze in capo a dirigenti sia dell’organo deputato alla gestione del servizio (Vus), sia in capo a quelli dell’organo preposto al controllo e alla supervisione (Asl)” tali da configurare responsabilità penali.
Nel mirino della procura ci sono i tempi di attivazione delle procedure per risolvere la crisi: secondo i carabinieri c’è stato un grave ritardo tra le prime segnalazioni arrivate dai cittadini, che risalgono ai primi di ottobre, e l’avvio delle procedure di sicurezza, attivate alla metà del mese.
Comune di Spoleto e l’Ati3 fanno sapere che sono pronti a costituirsi parte lesa.
E’ comunque confermata l’assemblea di domani sera a San Martino in Trignano.