Un monumento ai Caduti Militari e Civili nelle missioni internazionali per la pace è stato donato dall’Associazione culturale “I Cento Comuni” alla città di Spoleto. Il monumento, ideato dal maestro Settimio Catoni, è stato inaugurato oggi nel corso di una solenne cerimonia cui hanno partecipato le più late autorità civili e militari.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione “I Cento Comuni” e dal Comune di Spoleto in occasione della Giornata del ricordo dei caduti Militari e Civili nelle missioni internazionali per la pace, in collaborazione con il 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” 2° Battaglione “Cengio”, la Compagnia Carabinieri di Spoleto. Presente un Reparto interforze schierato in armi e le massime Autorità Militari Regionali.
Sono intervenuti il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e il prefetto di Perugia Vincenzo Cardellicchio.
Questo il discorso pronunciato dal Sindaco Daniele Benedetti durante la cerimonia:
“Per la città di Spoleto questa Giornata della Memoria e del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la Pace, assume un significato tutto particolare grazie alla iniziativa promossa dalla Associazione Culturale “ I Cento Comuni” che ha voluto donare alla Amministrazione Comunale, e quindi alla città, il pregevole monumento realizzato dal maestro Settimio Catoni.
La decisione che abbiamo assunto insieme alla Associazione I Cento Comuni di collocare questa opera proprio qui, all’inizio di via caduti di Nassiriya, non solo ci rammenta che la giornata di oggi è stata istituita proprio per ricordare quel tragico 12 novembre 2003, ma rafforza il “Messaggio” che vogliamo trasmettere alla nostra comunità e in particolare alle generazioni future affinché il sacrificio di quanti hanno donato la propria vita nelle missioni internazionali, si tramandi senza perdere il suo altissimo valore per rafforzare la pace, la giustizia e la democrazia nel mondo.
Nel ringraziare quanti hanno reso possibile questa bella cerimonia, non posso non evidenziare la sinergia tra amministrazione comunale e forze armate che per noi costituisce una tradizione che va oltre i ruoli istituzionali e si traduce in una collaborazione sempre fattiva e preziosa.
La presenza a Spoleto del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” 2° Battaglione “Cengio” è per tutta la nostra Comunità un valore aggiunto, un punto di riferimento forte e saldo per la storia straordinaria dei Granatieri e per la cordialità delle relazioni tra governo cittadino e governo militare locale, che da sempre animano i nostri rapporti istituzionali.
Non da meno l’apporto dell’Arma dei Carabinieri grazie alla presenza di una Compagnia dinamica, disponibile e attenta alle cose della città.
Tutte queste positive relazioni contraddistinguono il nostro operato e sono un patrimonio culturale che ci deve far riflettere tutti sul significato e sul ruolo delle Istituzioni, sul valore dell’Unità, della Pace, del rispetto e del sacrificio di quanti ogni giorno operano in difesa e tutela della Patria e della Libertà fino ad offrire la propria vita per il bene dei cittadini italiani o stranieri che siano.
E’ con questi sentimenti sinceri che voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la giornata di oggi, dalla meritoria Associazione I Cento Comuni al Comandante del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” 2° Battaglione “Cengio” Tenente Colonnello Claudio Bencivenga, dal Capitano della Compagnia dei Carabinieri Fabio Rufino a tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Un grazie particolare al reparto interforze e alle massime Autorità Civili e Militari che ci hanno onorato con la loro presenza, per tutte loro grazie al Prefetto di Perugia Sua Eccellenza Vincenzo Cardellicchio e al Generale Celeste Rossi Comandante dell’Esercito Umbria. Un grazie molto sentito ai genitori del Ten. Col. dell’Arma dei Carabinieri Cristiano Congiu perché loro, più di qualsiasi altro sono la testimonianza dignitosa e sofferta, quanto forte e viva, di quanti si sono sacrificati in nome della Patria, della Democrazia e della Libertà dei popoli. Loro, più di ogni altro, danno senso e significato ad ognuno dei monumenti che sulle piazze e sulle vie del nostro Paese ricordano il sacrificio estremo dei migliaia di loro figli che giovani o giovanissimi hanno offerto la vita per qualcosa in cui credevano profondamente. Li ringrazio con grande commozione perché loro sono i testimoni che ogni giorno offrono ai nostri giovani la possibilità di credere in qualcosa di grande e di vero.”