Ottorino, un’oca maschio, stava pagando caro il fatto di aver compiuto un gesto coraggioso ed eroico, ovvero quello di aver salvato il suo pollaio dall’attacco di una volpe. La difesa delle galline, infatti gli stava costando cara poiché, nella lotta contro l’animale, ci aveva praticamente rimesso il becco. Questa menomazione, oltre a creargli problemi nel nutrimento, lo aveva portato a perdere il rispetto all’interno dell’aia da parte degli altri animali, in particolare del gallo.
Per fortuna, alcune storie reali possono avere il lieto fine e, come nelle fiabe, ad aiutare Ottorino è arrivato un veterinario spoletino, Alberto Briganti, il quale ha sperimentato sull’oca il primo esemplare di protesi per il becco d’oca in rame. La stessa protesi è stato poi impiantata ad un’altra oca, con il medesimo problema: Esmeralda.
Le conseguenze sono state tutte positive: non solo i due animali sono tornati a nutrirsi regolarmente, ma hanno anche immediatamente riacquistato il rispetto di tutta l’aia. Inoltre, questa operazione le ha salvate dalla fine che altrimenti avrebbero fatto: macellazione e poi forno.
Intorno alla storia di queste due oche sta nascendo una fiaba (contro le discriminazioni originate dalle diversità) ed un marchio: Copperbeak, i cui proventi saranno destinati ad una fondazione per la cura di animali in difficoltà e che punta alla Disney.