Vagabondo per scelta, tossicodipendente, carcerato e supertestimone nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher: tutto questo e molto altro delinea il profilo della controversa immagine di Antonio Curatolo, morto l’11 Agosto scorso nela sua cella nel carcere di Spoleto dove stava scontando una condanna definitiva per spaccio di stupefacenti.
L’uomo era stato un testimone chiave nel processo per l’omicidio di Meredith, sebbene le sue testimonianze non si fossero dimostrate sempre realistiche e fosse stato tacciato persino di calunnia.
Tuttavia, ora che non c’è più, vista la sua vita da senzatetto, si pone davanti una questione delicata: una sepoltura dignitosa per quest’uomo. L’appello nasce dal suo avvocato, Fernanda Cherubini e affinché si avveri ci sarebbe bisogno che il Comune di Spoleto e quello di Perugia compiano un atto di civiltà nei confronti di un uomo che, nonostante tutto, non si è mai sottratto alla collaborazione con la giustizia (e ne aveva visti diversi di omicidi a Perugia) e che una volta spente le luci sul processo, era rimasto solo, malato e più povero che mai.
Voi, che ne pensate?