Il nostro articolo di qualche giorno fa , che commentava il flop del bilancio Bps, il primo del post Antonini, con meno 12 milioni di euro, ha scatenato una marea di opinioni, visibili anche dalle percentuali del nostro sondaggio. In molti mettono in evidenza che la Bps non è più sentita come la banca degli spoletini , per alcuni la perdita di consensi è da imputare all’allontanamento di Antonini, ma in molti, anzi i più , danno la colpa alle scelte della comunicazione. Già dai tempi della spadaccina Granbassi, c’era chi aveva storto il naso , per una campagna pubblicitaria più orientata su orizzonti nazionali, che territoriali. Ora con la campagna affidata a Materazzi e la decisione di non utilizzare più i media locali, in molti hanno visto una perdita di territorialità che stride con il radicamneto che invece era il vanto dell’istituto spoletino. Ecco a questo proposito un mail piuttosto eloquente:
La Banca Popolare si crede di fare breccia in territori come Milano, Roma , Torino ed altri grandi relatà, senza rendersi conto che chi ha dato fiducia a tutto quanto il sistema, son proprio gli spoletini. Ora nelle leve del comando ci sono persone di fuori che non danno più quella spoletinità al siatema. Per investire denaro, chiedere un mutuo , non serve Materazzi, non c’è bisogno del genio da fuori che ti convice, la gente vuole andare allo sportello, negli uffici e sentire parlare spoletino, vogliono riconoscere nelle direttive chi consce le realtà che ci sono quaggiù.
Un’altra bocciatura quindi della scelta di comunicare le iniziative attraverso testimonial nazionali, snobbando i media locali , come invece avveniva prima. Sono scelte per carità che ognuno fa come crede, ma per il momento ..non pagano.