Tanti club,
tante Associazioni che cercano di ravvivare il clima Urbano,
qualcuna professionale un’ altra no.
Chi è proprietario di un negozio e si associa a dei colleghi
di attività limitrofe
per focalizzare l’ attenzione sulla propria zona di lavoro
investe soldi propri e si autosponsorizza,
facendo comunque un servizio.
Il Club dei Piaceri,
ed intendo chi ha organizzato la cena sul ponte,
investe di proprio e lavora anche di fantasia,
per Spoleto, per valutarla o rivalutarla,
con dei risultati da sempre riconosciuti.
Se è come deve essere,
gli aiuti dell’ Amministrazione è giusto che
vadano verso chi ha avuto per obbiettivo
idee per Spoleto,
al di fuori del proprio orticello,
cercando un’ immagine rievocativa
di un’ Italia che non c’è più,
che però l’ ha resa celebre nel Mondo,
uno stile stracopiato e che condiziona tuttora
l’ arte del cinema e del teatro mondiale,
immagine che come bandiera Spoleto
può portare sulle spalle,
avendone diritto
essendo LA Città d’ Arte.
C’è bisogno d’ evoluzione,
anche se non è male
reincontrasse tutti a fa una bella magnata
e chi nun ce viene non è dei nostri.