“Non si nasce più a Spoleto” di Martina Giovannetti

“Non si nasce più a Spoleto” queste sono le parole usate da Umberto de Augustinis, componente del Comitato per la salute pubblica di Spoleto e Valnerina, per sottolineare la situazione di degrado in cui versa l’ospedale San Matteo di Spoleto.

Situazione che è stata analizzata attraverso una conferenza stampa alla sala Monterosso di Villa Redenta presenziata da  Antonello Briguori, per il Comitato di Strada per la Salute Pubblica, Francesco Giannini, per il Coordinamento per la pace e la difesa, Leonello Spitella, rappresentante del City Forum ed Umberto Augustinis.

Con l’avvento del Covid le sorti dell’ospedale sono progressivamente peggiorate arrivando alla chiusura dei reparti di ostetricia, ginecologia, cardiologia e tanti altri. Questo, a dispetto di quanto affermato dal Consiglio Regionale, non ha portato ad una valorizzazione dell’ospedale ma anzi l’ho a depotenziato tant’è che si valuta l’idea della creazione di un terzo polo il quale mira all’integrazione dell’ospedale di Foligno e quello di Spoleto che risulta essere, almeno formalmente, un Dea di primo livello.

Come effetto domino Il “crollo” dell’ospedale di San Matteo ha fatto sì che venisse evidenziato con maggiore risalto il governo della salute che cerca di riportare a galla uno dei problemi della società attuale: il diritto a una sanità che sia accessibile a tutti. Dall’altro canto però vi sono i partiti politici che, come detto dallo stesso Antonello Briguori in relazione specialmente alla Presidente Tesei, si muovono a tentoni e non riescono a portare a termine quanto invece proclamano a gran voce nelle loro campagne elettorali.

Da una parte quindi c’è chi si muove per la realizzazione effettiva del terzo polo che sembra però essere un’idea incoerente e irrispettosa nei confronti della città di Spoleto che richiede, non solo l’effettiva riapertura dell’ospedale, (tante sono le petizioni che si stanno portando avanti) ma anche un generale rialzo, da tutti i punti di vista, di una città che ha ancora molto da offrire, non solo ai turisti, ma anche agli stessi abitanti.

Martina Giovannetti 

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