Cristina Cassar Scalia, “Il castagno dei cento cavalli”, Einaudi 2024.
Un giallo perfetto per l’estate, un orrendo delitto che l’assassino tenta di nascondere con un incendio doloso, un puzzle apparentemente inestricabile da risolvere.
Vanina Guarrasi, vicequestore della Mobile di Catania, si trova ad indagare sul cadavere di una donna rinvenuto presso un castagno secolare molto visitato dai turisti della zona dell’Etna. La donna non sembra avere nemici e neanche un passato, eppure chi l’ha uccisa l’ha mutilata quasi con l’intenzione di lasciare un messaggio.
Tessera dopo tessera il mosaico investigativo inizia a ricomporsi, sulla scena si proiettano le memorie di un passato inquietante che Vanina ricostruisce assieme alla sua squadra. Con un ritmo (a volte troppo) veloce e coinvolgente Cristina Cassar Scalia ci accompagna fino allo scioglimento finale, sorprendendoci ancora una volta con l’originalità della trama.
Poiché la cucina siciliana è grande protagonista del romanzo, un po’ come nelle storie del Commissario Montalbano di Andrea Camilleri, si consiglia la lettura con accanto una gustosa guantiera di dolcetti.
Lucia Romizzi