Essendo organismo indipendente da qualsiasi partito o interesse particolare, il City Forum continua a far sentire la voce della popolazione sulla sorte dell’Ospedale che equivale al destino della città. Portato in visita elettorale in Umbria, al Ministro della Salute Schillaci, sicuramente persona degna e in buona fede, è stata prospettata a Spoleto e Foligno un’immagine ospedaliera completamente diversa dalla amara realtà.
Non gli è stato detto che a Spoleto, smentite le impegnative promesse della presidente Tesei, è soppressa Ostetricia e Pediatria, non sono previste più Chirurgia urgente e oncologica, Medicina urgente, Traumatologia, Cardiologia, Laboratorio Analisi, Rianimazione effettiva, in altre parole che si sta smontando Reparto su Reparto, portando a Foligno tutti i primari e relativo personale. No, in un Ospedale che si vuole ridurre a poliambulatorio e ricovero geriatrico-riabilitativo, gli si è mostrato l’arrivo – dopo cinque anni! – dell’acceleratore lineare, la confortante presenza dell’hospice, la promessa di prima pietra dell’ascensore esterno per salire dal parcheggio (peraltro con fondi prevalentemente stanziati da associazioni private) buone cose che però non c’entrano con l’Emergenza-Urgenza e non fanno l’Ospedale per pazienti acuti, ovvero ciò che deve essere!
A Foligno, di fronte a uditorio locale ben disposto e professionalmente interessato, gli è stato decantato il “Terzo Polo”. Che significa “tutti i reparti operativi e di degenza accorpati a Foligno” con i Primari unici Foligno-Spoleto. Potrà così forse sopravvivere qualche anno in più il “San Giovanni Battista” dove si fanno convergere forzatamente i pazienti dello smantellato DEA di Spoleto-Valnerina e del già dimezzato ospedale di Assisi. Con il risultato che in un Ospedale che farà spendere decine di milioni solo per l’adeguamento idrogeologico è già tale la congestione che si reclama ancora più personale, soffrono i servizi e molti sanitari emigrano appena possono. Integrazione Foligno-Spoleto?
Sarebbe stato bello ripartire le specialistiche e, con le urgenze assicurate – come ha detto il Ministro – allo stesso modo a prescindere dal luogo, unire le forze dei due comprensori. Ma questo Terzo Polo, basta leggere il testo, è solo la disintegrazione del DEA di Spoleto. Siamo mortificati che l’unico parlamentare in carica quantomeno spoletino per nascita rappresenti al Ministro come positiva la situazione che sta più disastrando la nostra comunità. Se la democrazia ha ancora un senso, il Ministro dovrebbe concedere ascolto a una nostra delegazione, esplicita e non di parte.