In questi giorni in città non si parla d’altro. La proposta, stando ai rumors, sarebbe arrivata da un magnate svedese che avrebbe adocchiato la nostra città dopo aver visto tutte le puntate di Don Matteo 13 in lingua originale.
Sempre il suddetto mecenate avrebbe prima acquistato il palazzo che durante la fiction diventa la Caserma dei Carabinieri in Piazza Duomo e poi acquisito le royalties su alcuni prodotti in esclusiva come il “frustino dell’amor scaro e dell’amor profano”, la pillola “del peccato” e una pellicola dal titolo le “Sexy avventure di Matteo prima della vocazione”.
Ma quella che sembra una grande proposta commerciale per aiutare l’asfittico panorama occupazionale della città sta dividendo l’opinione pubblica.
Le quota rosa del consiglio comunale sarebbero in rivolta rivendicando la parità di genere e invocando anche la messa in commercio di gingilli erotici tratti anche da fiction riguardanti le suore, mentre i favorevoli intravedono la fine del mercato nero e sottobanco dei suddetti gingilli che dilania l’economia locale.
A quanto si sa la questione verrà portata all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale subito dopo aver di nuovo presentato la variante al progetto di ripristino dell’Ippodromo di Poreta.
Pesce d’Aprile?