La solitudine dei giovani spoletini parte 2. Di Martina Giovannetti

Dopo aver lanciato il suo “grido di dolore” Martina torna sul tema con il risultato della sua inchiesta presso i suoi coetanei e con alcune proposte.

Spoleto e ľ arrivo della nuova generazione

Persi, isolati e naufraghi. Ecco come appaiono i ragazzi che vagabondano tra le” viuzzole” di Spoleto. Città, che seppur nel suo piccolo, cerca innegabilmente di offrire un qualcosa ai giovani ma che alla fine rimane, per la maggior parte delle volte, inascoltata. Per far smettere quindi questo circolo vizioso ci dovrebbe essere di sicuro una maggiore comunicazione, anche digitale, tra gli enti proponitori e i ragazzi .

Come primo passo si potrebbe istaurare una forte alleanza tra le scuole ed il comune dando quindi ai ragazzi ľ opportunità di partecipare a progetti ,sia invernali ed estivi ,e che concedono ,nel caso degli studenti ,dei reali crediti scolastici .

Questi progetti poi dovrebbero mirare sia a mettere in luce quei lavori che oramai sembrano essere andati nel dimenticatoio ma anche le reali passioni di questi ragazzi che a volte sono rimaste latenti. Stando in prima linea poi si può ben capire anche quanto il Festival dei due Mondi crei nelľ animo dei giovani una discrepanza sociale in quanto viene ritenuta una manifestazione distante dal loro mondo e che non sempre è alla portate di tutti .

Inoltre per far vedere ai ragazzi quello che il mondo ha da offrire, a livello cinematografico in questo caso, sarebbe molto vantaggioso dare agli studenti degli abbonamenti per la Sala Frau e trasmettere anche nuove tipologie di film.
Ecco dunque che le proposte di questi nuovi cittadini non si basano, come si potrebbe banalmente pensare , sulla pretenziosità ma bensì sulla reale volontà di dare a Spoleto una nuove luce.

Martina Giovannetti

3 Responses

  1. Cercate da soli, non vi aspettate nulla dalle istituzioni, avete la possibilità di trovare e di fare tutto e di più, muovetevi

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