Spoleto, ospedale: chiude anche Pediatria. M5S: “Inspiegabile accanimento”

San Matteo degli Infermi, dopo il Punto nascita chiude anche Pediatria.
M5S Umbria: “Inspiegabile accanimento contro il territorio spoletino e la Valnerina”
 
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Movimento 5 Stelle Umbria:
 
Dopo il Punto Nascita, a Spoleto chiude anche il reparto di Pediatria. La scelta definitiva della giunta Tesei non ci stupisce, ma certo ci disgusta. In attesa dell’annunciato Terzo polo ospedaliero, al San Matteo degli Infermi quindi si farà solo attività ambulatoriale mentre le due sale operatorie di Ginecologia e Ostetricia verranno utilizzate per Ortopedia. Quanto si legge nell’avviso pubblicato dalla Usl Umbria 2 conferma l’ennesimo smantellamento della sanità pubblica. 
 
Di fronte alla cecità della giunta Tesei non è bastato portare i dati relativi al Punto Nascita, non sono servite le mozioni votate per chiedere la deroga al DM 70 per le zone colpite dal terremoto, non è bastato portare i cittadini in piazza a chiedere che venga tutelato il loro diritto alla salute. Tutto questo per realizzare un Terzo polo ospedaliero tra Spoleto-Foligno-Valnerina senza nemmeno il responso del Ministero della Sanità che dopo nove mesi deve ancora arrivare.
 
Inascoltata è rimasta la lettera del sindaco Andrea Sisti, così come disatteso è stato il documento programmatico condiviso con i tecnici della commissione da cui è partito proprio il progetto del Terzo polo ospedaliero. Totalmente messo da parte il lavoro svolto dal Movimento 5 Stelle sulle incongruenze numeriche e le inesattezze geografiche all’interno della richiesta di deroga per il mantenimento del Punto Nascita di Spoleto che ha inevitabilmente subito una bocciatura (anche se consultiva) proprio dal comitato del Ministero. Disattese inoltre le due mozioni, una comunale e l’altra regionale votata all’unanimità, per la revisione dei parametri del DM 70 sugli standard qualitativi di assistenza ospedaliera e l’utilizzo di deroghe per le regioni coinvolte nel sisma del 2016, di cui soltanto l’Umbria non ha mai usufruito. Possiamo poi citare il documento della IV Commissione consiliare a Spoleto del dicembre 2021 e la modifica nel DEFR 2022 promossa da Thomas De Luca in assemblea regionale. Nella prima si chiedeva, dopo voto unanime del consiglio, la riapertura di specifici servizi tra cui il Punto Nascita. Nella seconda la giunta regionale si impegnava, sempre dopo voto unanime, alla sua riattivazione entro giugno 2022. Entrambi i documenti non sono stati presi assolutamente in considerazione.
 
Insomma, Tesei e Coletto, per non parlare della stessa Usl Umbria 2, non hanno mai ascoltato nessuna richiesta e proposta presentata da cittadini o istituzioni e continuano ad andare avanti per la loro strada, disattendendo anche gli impegni presi da loro stessi. Ricordiamo che l’ospedale di Spoleto sarebbe dovuto tornare “come prima, anzi meglio di prima” dopo l’emergenza Covid. Una strada che porta al piano di privatizzazione della sanità e al depauperamento non soltanto dell’ospedale San Matteo degli Infermi, ma di tutto il territorio dello Spoletino e della Valnerina, martoriato definitivamente con la trasformazione nel 2020 dell’intero nosocomio in ospedale Covid. Attendiamo comunque la risposta alla nostra interrogazione regionale di qualche giorno fa proprio su questi temi e sul parere ministeriale riguardo l’intero progetto del Terzo polo ospedaliero. Tesei e Coletto, insieme alla dirigenza dell’Usl, dovranno assumersi le responsabilità delle loro scelte in ambito sanitario. Scelte per le quali il Movimento 5 Stelle umbro, ad ogni livello istituzionale, esprime da sempre il suo totale disappunto.
 
Thomas De Luca – consigliere regionale e coordinatore M5S Umbria
Samuele Bonanni – capogruppo M5S consiglio comunale di Spoleto
Enrico Morganti – consigliere comunale M5S Spoleto
Agnese Protasi – assessora all’Ambiente M5S Spoleto
Emma Pavanelli – deputata M5S e capogruppo in commissione Attività Produttive