Spoleto2030 sulla “Inversione ad U del Sindaco sul tema Ospedale”

ospedale
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo Spoleto2030:
 
Per poter valutare l’operato di chi amministra una città può senz’altro essere utile conoscere le proposte e i risultati relativi all’azione amministrativa svolta. 
 
A tal fine cerchiamo di mettere in ordine come la Giunta Sisti si è mossa in tema di servizi sanitari.
 
Dicembre 2021. 
Nella seduta in cui si approva una mozione all’unanimità sul tema, il Sindaco bolla il piano di integrazione dei poli ospedalieri come secondario rispetto al “piano A”: costruire un ospedale unico a metà strada tra Foligno e Spoleto, proposta presentata come già condivisa con altri sindaci e resa possibile grazie alla “incapacità progettuale delle regioni del Sud Italia rispetto ai fondi del PNRR”. 
 
Gennaio 2023.
 Durante il Consiglio comunale aperto, il Sindaco considera il Progetto di integrazione dei presidi ospedalieri del territorio Foligno-Spoleto-Valnerina (cd. Terzo Polo ospedaliero) “convincente per l’80%”.  Va ricordato che tale progetto è stato presentato dalla Regione Umbria sulla base del documento elaborato dalla Commissione Tecnica dell’Azienda Usl Umbria 2 di cui ha fatto parte il Presidente del Consiglio Marco Trippetti. 
 
Marzo 2023. 
La maggioranza convoca una riunione al Sacro Cuore, durante la quale, con una vera e propria “inversione ad U”, il Sindaco rigetta il progetto del Terzo Polo.
Aprile 2023. Si approva una mozione in cui il Sindaco impegna se stesso a promuovere nelle sedi competenti – ovvero presso il Governo italiano – la revisione dei contenuti del Decreto Ministeriale n.70/2015 sugli standard organizzativi relativi all’assistenza ospedaliera.
 
Difficile trovare un filo logico che leghi e unisca tale percorso, se non quello della demagogia perpetrata a fini politici su temi così delicati riguardanti i diritti sociali.
 
Spoleto 2030 ha sempre cercato di approcciare tali temi nella consapevolezza che non esistono soluzioni facili a problemi difficili. 
L’impegno politico in sede consiliare, attraverso il proprio rappresentate Diego Catanossi, si è mosso su tre fronti:
1) La fattiva e sostanziale collaborazione per la stesura dell’allegato 2 (quello sui servizi sanitari territoriali) alla mozione votata all’unanimità;
2) La mozione sul mantenimento della sede del distretto socio-sanitario nel territorio comunale, diventata poi mozione della Conferenza dei Capigruppo;
3) La richiesta di caratterizzazione dell’attività del locale presidio ospedaliero anche in regime di urgenza, con particolare riferimento alla chirurgia ortopedica in favore dei pazienti geriatrici. Richiesta questa avanzata, sia ai massimi organi regionali durante il Consiglio comunale aperto, che tramite comunicato stampa, frutto di un approfondimento volto a stanare incoerenze presenti nel documento di integrazione dei poli ospedalieri.
 
Ci si è sempre mossi sulla linea della risposta concreta a bisogni reali, emergenti dalle principali evidenze epidemiologiche, demografiche e sociali presenti nel contesto cittadino. Per tale motivo rispediamo al Movimento 5 Stelle l’accusa rivoltaci di scarso coraggio e di accettazione passiva dello status quo e ci meravigliamo per l’approccio demagogico con cui il Partito Democratico ci annovera tra coloro che non difendono la sanità pubblica cittadina.
 
Piuttosto bolliamo come inutile e pretestuosa la proposta di agire per la modifica del DM 70, che sembra invece dettata dalla necessità di trovare un presunto argomento di azione politica, in contrapposizione all’evidente povertà dei contenuti sino ad ora espressi, con il rischio di generare solo confusione.