A Spoleto l’ASI riconosce la “Collezione Ferracchiato” un museo della vita contadina dagli anni ‘40 ai ‘60
L’inaugurazione a Castel Viscardo con la partecipazione del Direttivo ASA, di Gianfranco Tardioli Presidente Nazionale della Commissione Macchine Agricole e Industriatili dell’ASI e di Elisa Sabbatini sindaco di Castel Ritaldi
5 trattori, un veicolo industriale una mieti lega, una trebbia a fermo e molte attrezzature in uso nel mondo dell’agricoltura fra gli anni ‘40 e ‘80. Dall’insieme di questi oggetti prende forma la “Collezione Ferracchiato” che recentemente l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) ha riconosciuto come collezione di rilevanza storica consegnando una targa ai proprietari.
Quando hai pensato di mettere in piedi questa collezione?
Mano a mano che crescevano gli oggetti che volevo collezionare non sapevo più dove metterli, perché negli anni restaurando ho riempito tutti i garage che avevo, anche quelli dei parenti, così decidetti di costruire un capannone dove metter tutta la mia collazione.
I tuoi figli hanno la tua stessa passione?
Fino ad oggi sembrerebbe di sì, speriamo che si mantenga nel tempo. Ognuno possiede un trattore; pensa che il figlio più grande per il suo compleanno ha voluto un motore stazionario.
Da dove provengono gli oggetti della tua collezione?
Principalmente li ho ereditati dalla famiglia D’Agata ovvero dai miei nonni materni, con cui sono cresciuto, poi nel tempo, qualcuno mi ha regalato oggetti, altri li ho reperiti io.
Quanto tempo passi in questo capannone?
Tantissimo tempo, quando sono qui il tempo vola. Appena esco dal lavoro vengo a Castel San Giovanni (frazione di Castel Ritaldi) e mi metto a sistemare, restaurare, smerigliare e riportare a nuovo. La mia vita è strettamente collegata a questa passione.
Ti lusinga sapere che tutto quello che conservi resterà anche dopo di te?
Io lo spero per i miei figli, il motore di tutto quello che faccio sono loro.
Quando è arrivata questa targa cosa hai provato?
È stata inaspettata. Mio padre stava qui a fare dei piccoli lavoretti è passato il corriere chiedendo: E’ qui la collezione Ferracchiato? Perché c’è un pacco. Quando ha aperto è scattata la telefonatami: “L’ASI riconosce la nostra collezione”, mi ha detto commosso.
Quanto devi a tuo padre?
La maggior parte del merito è suo, è lui il vero artista sa saldare e ridare vita a questi oggetti, diciamo che: lui vernicia, io sabbio e passiamo tanto tempo insieme.
E sta proprio qui il valore della famiglia, non perdersi, condividere e condividersi attraverso le passioni, che superano ogni ostacolo e fanno brillare gli occhi di Paolo quando Marco Capomaccio Presidente dell’ASA gli consegna la targa con su scritto: “Con riconoscenza alla famiglia Ferracchiato per l’impegno e la passione”.