Riceviamo e pubblichiamo da Alleanza Civica-Civitas:
Per l’ennesima volta chiediamo: che fine ha fatto l’adozione della variante al piano regolatore?
Le varie amministrazioni susseguitesi negli ultimi 15 anni hanno sempre individuato tra le priorità dell’Amministrazione quella di mettere in “sicurezza” il piano regolatore generale.
Questo che è quello che abbiamo sempre scritto e sostenuto, ancor più da quando la commissione Regionale tributaria ha sollevato, presso gli organi preposti, dubbi sulla legittimità della norma Regionale che concesse nel 2014 di sanare il Piano Regolatore Generale.
Avere uno strumento tecnico pienamente efficace, che pianifica e tutela il territorio, consente a tutta la città una capacità di programmazione ed una possibilità di crescita non solo economica ma anche sociale.
Purtroppo nella città di Spoleto il piano regolatore predisposto dai governi di centro sinistra è stato oggetto prima di ricorsi da parte di privati, poi di annullamento da parte del Tar, poi di successiva sanatoria ed infine di modificazione ed adeguamenti alle leggi regionali in materia.
Oggi, dal momento che si paventano dubbi sulla legittimità dell’iter, ci si aspetterebbe una accelerazione del procedimento in modo da definire una volta per tutte la materia; invece tutto tace, tutto fermo da 12 mesi a questa parte.
Nonostante le nostre continue richieste, ci sono state date mai rispettate. Prima si parlava di giugno, poi dopo il 15 settembre, poi dicembre e ad oggi ancora nulla
E questo diventa inspiegabile considerando che gli uffici erano già pronti per richiedere la VAS alla Regione. Invece c’è un rimpallo di idee, le une che contrastano le altre, date annunciate per l’avvio dell’ultimo atto sistematicamente disattese.
Un giorno si ipotizza la revisione totale dello strumento di programmazione urbanistica, l’altro l’adozione e successiva definitiva approvazione della variante, l’altro ancora una adozione minimale, che riguardi solo le aree oggetto di ricorso, e poi si ipotizza una revisione degli indici di alcune aree edificabili.
In poche parole la confusione regna sovrana.
E spesso piuttosto che rappresentare un’opportunità di crescita e sviluppo per la comunità cittadina ed il suo comprensorio, ad oggi è diventato un danno oltre che una beffa per tutte quelle famiglie che erano diventate proprietarie di terreni “agricoli/edificabili”. Li definiamo così, perché sostanzialmente l’edificabilità di molti terreni è solo funzionale al pagamento dell’IMU, utile a rimpinguare le casse comunali.
Mentre cittadini-bancomat, ancora una volta, continuano a pagare, i tecnici del settore (geometri, ingegneri etc) e le aziende sono in attesa di informazioni chiare, precise e certe per provare a realizzare progettazioni ed edificazioni ferme da troppi anni.
Ancora una volta, visto che l’amministrazione Sisti non ha affrontato con atti ufficiali l’argomento, noi abbiamo presentato un atto ufficiale in consiglio comunale per chiedere e dare risposte ai cittadini.
Con l’atto chiediamo di conoscere entro quale data intendono finalmente portare in discussione la variante al PRG parte operativa, per la sua adozione.
In modo da aggiungere un altro tassello importante per chiudere la questione PRG di Spoleto.