L’Arcivescovo ha presieduto la Messa di Natale con il Centro di Solidarietà di Spoleto. Mons. Boccardo ai ragazzi del Centro: «Ogni esistenza è bella, anche la vostra che ha avuto tante cadute, perché nasce dal cuore di Dio»
Sabato 17 dicembre 2022, nella parrocchia del Sacro Cuore in Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la Messa in preparazione al Natale con quanti abitano – presidente, direttori, dipendenti, ragazzi ospiti, volontari, benefattori – le case del Centro di Solidarietà “Don Guerrino Rota”.
Con il Presule hanno concelebrato mons. Eugenio Bartoli e don Edoardo Rossi.
Al termine della Messa c’è stata la consegna degli attestati di fine percorso a quindici ragazzi che hanno concluso il percorso terapeutico di uscita dalle dipendenze. Ad oggi il Centro accoglie 120 ragazzi in cinque strutture; 50, invece, sono le persone che lavorano nell’opera fondata dal compianto don Guerrino Rota. Novità importante per il Centro è la sua trasformazione da Associazione a Fondazione Centro di Solidarietà Don Guerrino Rota: è stata istituita il 23 novembre 2021 ed iscritta nel registro unico del terzo settore il 22 aprile 2022. Ciò si è reso indispensabile in quanto la riforma del terzo settore non prevede più il regime delle Onlus – quale era prima il Centro – fra i soggetti agevolati.
I membri del Consiglio di amministrazione sono nominati dall’arcivescovo pro-tempore di Spoleto-Norcia. Ricevute tutte le autorizzazione necessarie seguite alla costituzione della Fondazione, mons. Renato Boccardo ha nominato membri del cda: mons. Eugenio Bartoli con la carica di presidente; don Edoardo Rossi e il dott. Gino Brunozzi quali consiglieri; la dott.ssa Maria Antonella Proietti revisore dei conti.
All’inizio della celebrazione don Eugenio si è così rivolto al Vescovo e ai presenti: «Grazie Eccellenza per presiedere e condividere ancora una volta l’Eucaristia con il Centro di Solidarietà, oggi Fondazione Centro di Solidarietà Don Guerrino Rota. Saluto e ringrazio tutti gli amici che nel tempo hanno dato il loro contributo morale, di amicizia, di partecipazione e anche in forme più concrete e fattive alla vita del Centro. Quasi cinquanta anni sono tanti, per cui di persone, di amici, di volontari e di benefattori ne ho conosciuti davvero molti: a coloro che non ci sono più, una preghiera di suffragio; agli altri, auguri di lunga vita. Tutti hanno contribuito a far sì che il Centro arrivasse ai nostri giorni, proiettato verso quel futuro che la Divina Provvidenza ci riserverà, certamente foriero di soddisfazioni come quella della consegna degli attestati di fine percorso ad un gruppo di persone che, con l’aiuto degli operatori, portano a compimento un percorso esigente, di sacrificio, ma anche di gratificazione. Un pensiero doveroso a don Guerrino Rota che ci ha lasciato troppo presto (nel 1989, ndr): ma da lassù siamo certi gioisce per la crescite del Centro. Un grazie all’assessore regionale Paola Agabiti per la costante vicinanza. Grazie a tutte le persone che lavorano con noi nella segreteria, nell’amministrazione e nelle strutture. Grazie ai direttori e agli operatori che svolgono con professionalità la loro missione educativa. Ed io so – ha detto don Eugenio – quanto è difficile e impegnativa questa missione, ma vale la pensa ridare fiducia e speranza, dignità e voglia di vivere a chi invece vorrebbe restare nella pozza del proprio fallimento. Il mistero dell’uomo, la sua fragilità e la sua grandezza, i suoi limiti e le sue potenzialità, il suo eterno interrogarsi, il suo bisogno di senso ci interpellano e ci mobilitano. L’ascolto, il rispetto, l’empatia, l’onestà nei rapporti, l’amore responsabile, il prendersi cura, la condivisione e il coinvolgimento in un cammino comune – ha concluso il presidente della Fondazione Centro di Solidarietà Don Guerrino Rota – sono alla base del nostro operare insieme nel segno della speranza».
Le parole di mons. Boccardo. Nell’omelia il Vescovo è partito dal sogno di Giuseppe in cui l’angelo ha chiarito quale sarebbe stata la sua vita di custode del bambino Gesù per ribadire «che è necessario – ha detto – coltivare sogni seri che ci aiutino ad allontanare il male e sostituirlo con il bene, che ci facciano superare le nostre fantasie e illusioni, che ci facciano rimanere con i piedi ancorati al tempo presente. Guai cari amici del Centro di Solidarietà a non avere sogni. Voi certo portate le ferite della vita, ma siete qui per farle diventare cicatrici e così poter ricominciare. Chiedetevi allora: qual è il mio sogno, cosa voglio fare nella mia vita? E ricordate – ha detto ancora il Presule – che ogni esistenza è bella, anche la vostra che ha avuto tante cadute, perché nasce dal cuore di Dio. Il vostro passato appartiene alla misericordia di Dio e non sta a noi giudicarlo. Voi oggi siete qui per costruire il vostro domani e tutto il Centro di Solidarietà vi aiuta per dare concretezza ai vostri sogni e tutti facciamo il tifo per voi».
Prima della benedizione, poi, mons. Boccardo ha voluto ringraziare don Eugenio: «Sono testimone della passione, della determinazione e anche della preoccupazione che ha per il Centro. Abbiamo bisogno di gesti concreti e di tanta generosità affinché questo sogno, avviato da don Guerrino, continui. Il Centro è una realtà significativa per tutto il nostro territorio perché, attraverso il Progetto Uomo, testimonia che una vita libera, onesta e responsabile è possibile».