Luca e Salvatore sono i due nuovi preti della Chiesa di Spoleto-Norcia

Giovedì 8 dicembre 2022, solennità dell’Immacolata Concezione, alle 17, nella Basilica Cattedrale di Spoleto, l’arcivescovo Renato Boccardo ordinerà presbiteri i diaconi Salvatore Ficarra e Luca Gentili. Davvero un bel momento di grazia per la Chiesa di Spoleto-Norcia. La celebrazione verrà trasmessa in diretta nei canali social della Diocesi: pagina Facebook (SpoletoNorcia) e Canale You Tube (Archidiocesi Spoleto Norcia).
I due ordinandi. Luca, 31 anni, è originario di Pigge di Trevi. Salvatore, 28 anni, è nato in Sicilia, trasferito a Spoleto all’età di 13 anni. Per Luca un prete di riferimento è stato don Luigi Galli, per Salvatore don Edoardo Rossi. Il primo ha come Santo “protettore” S. Paolo, il secondo la Vergine Maria. Entrambi, dopo la formazione nel Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI di Assisi e all’Istituto Teologico di Assisi, stanno completando gli studi a Roma: Luca in Diritto Canonico e Salvatore in Teologia Liturgica. Luca, che alla morte di mons. Giampiero Ceccarelli è stato nominato Cancelliere arcivescovile, svolgerà il suo servizio a Cannaiola di Trevi insieme a don Sem Fioretti; Salvatore, invece, nella zona pastorale di Montefalco insieme a don Vito Stramaccia. In entrambi la vocazione è sbocciata in famiglia.
Vocazioni sbocciate in famiglia. «Sono cresciuto – afferma Luca – in una famiglia cattolica; seppur non impegnati attivamente in parrocchia, i miei genitori hanno sempre partecipato alla Messa domenicale ed io sin da bambino ho fatto altrettanto. Mia nonna materna e mio nonno paterno sono stati per me esempio di una fede semplice ma molto profonda e radicata e mi hanno trasmesso la bellezza di questa fede in Cristo e nella sua Chiesa». «La mia vocazione – dice invece Salvatore – è nata grazie all’esempio dei miei genitori e soprattutto della nonna paterna, Concetta. Lei per me è stata la testimone vivente del Risorto, colei che mi ha trasmesso la fede. La sua testimonianza e la sua profondissima fede sono state per me un faro che ha illuminato il cammino fatto fino ad oggi».
Hanno deciso di entrare in Seminario nella stessa esperienza per giovani. «L’Arcivescovo – dice Luca – organizzava ogni anno un’uscita in montagna con i giovani. Nell’estate 2014 mons. Boccardo fece una riflessione sul brano della chiamata degli apostoli e disse questa frase: “posto che tutti i cristiani per definizione sono chiamati a seguire Cristo, quel è il modo specifico con cui lui ti chiede di andargli dietro?”. Questa frase innescò una lunga riflessione in me e fece emergere qualcosa che era sopito da tempo: il desiderio e la chiamata a seguire Cristo come ministro ordinato. Espressi questo sentimento al Vescovo e lui mi disse che lo riteneva qualcosa di fondato, che lui peraltro aveva già notato. Allora mi propose di iniziare un cammino di un anno esatto, accompagnato da lui e da un sacerdote che avrei scelto io. Così fu. Chiesi a don Mirco Boschi, allora collaboratore pastorale nelle parrocchie del trevano, di accompagnarmi. Fu un anno complesso, ma tanto il Vescovo quanto don Mirco mi si sono fatti vicino, con pazienza e rispetto, specie nei momenti più complessi e di ripensamento. Fu così che, sempre in Val di Susa, precisante in una baita a Sagnalonga di Cesana, nell’agosto 2015 decisi di intraprendere il cammino per diventare prete». Gli fa eco Salvatore: «Con alcuni giovani della Diocesi stavamo facendo un’esperienza in montagna, in Val di Susa, guidata dall’Arcivescovo che prevedeva anche un giorno di ritiro. Durante un colloquio mons. Boccardo mi chiese: “Allora Salvatore sei pronto per entrare in seminario?”. Io già da tempo avevo pensato a quest’idea, infatti stavo facendo un cammino di discernimento da alcuni anni. Quindi se lì per lì rimasi un po’ spiazzato per tale domanda, non esitai nel dare la risposta. Dissi di sì. Erano circa le cinque del pomeriggio dell’11 agosto 2015 a Sagnalonga, a 2000 metri di altezza».