Lunedì 3 ottobre 2022, nel chiostro dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, tra le rovine che i terremoti del 2016 hanno causato all’importante complesso monastico, è stato firmato il contratto per l’avvio dei lavori della chiesa abbaziale. Il documento è stato firmato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e da Enzo Falcini della ditta C.E.S.A. di Città di Castello, capogruppo del Raggruppamento d’impresa che ha vinto la gara di appalto insieme alla Tecnostrade srl di Perugia.
Prima di questo atto formale ci sono stati i saluti istituzionali dell’Arcivescovo, della presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, del sindaco di Preci Massimo Messi, dell’ing. Fulvio Soccodato sub commissario alla ricostruzione, dell’ing. Stefano Proietti Nodessi direttore dell’ufficio speciale alla ricostruzione dell’Umbria e del dott. Nicola Salini della struttura commissariale. L’on. Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione, non ha potuto partecipare all’evento in quanto ha contratto il Covid-19. C’era il parroco don Luciano Avenati e il vicario generale della Diocesi don Sem Fioretti. È stata anche portata la pietra dell’Abbazia benedetta da Papa Francesco lo scorso 17 settembre, simbolo della ricostruzione dell’intero complesso. Erano presenti anche autorità civili e militari del luogo, oltre a diversi fedeli della zona. L’importo complessivo dei lavori per il recupero della chiesa abbaziale è di 3.960.245,61 euro. Entro il mese di ottobre ci sarà l’altro atto formale dopo la firma del contratto che è la consegna del cantiere, cui seguirà immediatamente l’avvio dei lavori.
Mons. Boccardo si è detto soddisfatto di questa tappa ed ha parlato di un «lavoro di diversi anni e di diverse intelligenze. Non è stata un’operazione semplice, ci sono voluti studi, calcoli e previsioni per far sì che tutto il complesso possa ritrovare la sua bellezza originaria. Ringrazio il commissario Legnini che doveva essere con noi, ma il Covid non glielo ha consentito: la sua determinazione e il suo voler portare avanti queste operazioni ci hanno permesso di essere qui oggi. S. Eutizio è un luogo di storia e di arte, ma soprattutto è un luogo di fede. È il simbolo della Valle Castoriana e rimetterlo in piedi pietra su pietra vuole dire ridare un patrimonio prezioso alla vita di questa popolazione. Auspichiamo che presto tutto il complesso abbaziale torni ad essere faro di ispirazione per la nostra Diocesi e per i turisti che vengono ad ammirare la bellezza del territorio. Quest’operazione – ha proseguito il Presule – ci fa vedere che quando si lavora insieme si realizzano cose importanti».
Anche la presidente Tesei ha parlato di un «risultato frutto del grande lavoro di collaborazione. Saluto i cittadini di Preci: spesso parlando con loro ho percepito uno scoramento, ma da oggi un po’ di ottimismo dobbiamo iniziare ad averlo. Questi risultati sono uno sprone per fare presto e bene, per ricostruire non solo i luoghi ma anche le comunità. Andiamo avanti, siamo sulla strada giusta».
Il sindaco Massimo Messi ha ringraziato l’Arcivescovo e i presenti auspicando che S. Eutizio torni presto ad essere la “culla” dell’intera zona di Preci.
L’ing. Fulvio Soccodato ha portato i saluti del commissario Legnini ed ha sottolineato come questa operazione non è stata semplice, ma – ha detto – «abbiamo lavorato fianco a fianco, pubblico e privato, per trovare soluzioni tecniche e facendo sintesi tra la tutela del bene e una ricostruzione veloce. E ci siamo riusciti. Oggi iniziamo quella parte visibile anche ai cittadini».
L’ing. Nodessi ha detto che «finalmente sono finite le carte, ora inizia la parte del mattone. Le imprese che hanno vinto la gara sono umbre e sono sicuro che faranno bene. Ora abbiamo anche le autorizzazioni per lo spostamento del cimitero e la conseguente messa in sicurezza della rupe».
Anche il dott. Salini della struttura commissariale (segue proprio gli edifici di culto danneggiati) si è detto soddisfatto e ha sottolineato l’importanza dell’Abbazia di S. Eutizio lungo i secoli.