Riceviamo e pubblichiamo la nota dello Spoleto city forum sull’ospedale cittadino.
Sta per compiersi il secondo anno dall’inopinato provvedimento con cui la Regione Umbria, decretandolo centro Covid, ha disattivato quasi tutti i reparti e servizi dell’ospedale di Spoleto.
La pronta reintegrazione, promessa e garantita dalla stessa presidente della giunta Regionale, a tutt’oggi non è stata attuata. L’ospedale, sebbene confermato DEA, anche ai fini dei finanziamenti statali, manca in gran parte delle funzioni essenziali. Le emergenze-urgenze vengono sistematicamente dirottate altrove.
Gravissima l’inadempienza su Punto nascita e Pediatria: non solo si impedisce ancora il parto alle donne di Spoleto e Valnerina nel “S. Matteo”, che pure registrava più nati di altri ospedali non privati della “maternità”, ma si lascia addirittura intendere che non verranno riportate nemmeno le professionalità che vi operavano con riconosciuta ed attrattiva efficienza.
Continua ad essere negato il servizio cardiologico 24h, cosa che grava sulla stessa attendibilità dell’intero nosocomio. Il City forum – che, scevro da ogni schieramento politico, interpreta la voce di
decine di asociazioni cittadine – non intende fare acquiescenza al protrarsi di questa situazione, intollerabile per i diritti sociali del territorio.
Dopo aver dimostrato disponibilità al colloquio, come nel recente incontro con l’assessore Coletto, sta valutando di richiamare la popolazione a forme significative di protesta, perché il danno che sta ricadendo sulla città è il più grave che ci si potesse aspettare dall’ente regionale. Non ha senso rimandarci alle, facilmente prevedibili, conclusioni della cosiddetta Commissione paritetica
per l’integrazione Foligno-Spoleto. Nient’affatto paritetica, è composta da sanitari dipendenti della Usl, che certo non contraddicono gli indirizzi della Direzione e della Regione che determinano la loro posizione professionale.
Un ruolo marginalizzato del “San Matteo” come semplice “dependance” medica e chirurgica sarebbe un responso annunciato. La strada della vera integrazione tra due Ospedali DEA, forniti entrambi dei Reparti fondamentali e con specialistiche ripartite, è cosa completamente diversa e totalmente rimessa alle volontà politiche.
Rinnoviamo un perentorio invito all’amministrazione comunale di Spoleto ad uscire dalla sua inerzia, di cui non si comprendono le ragioni, e a proporsi sul tavolo regionale, in sintonia con l’associazionismo cittadino, per rivendicare, con l’immediato ripristino dei reparti e del Punto nascita in ospedale, quella che è la priorità assoluta rispetto ad ogni altra problematica sociale di questo vasto comprensorio.