Un pizzico di romanticismo per una lettura di fine estate
Quanti di Voi hanno un nonno, uno zio o un conoscente ultranovantenne? Quanti di Voi sono stati curiosi della sua gioventù, dei suoi amori, dei suoi sogni, della vita che ha vissuto? Quanti di Voi hanno trovato la pace del cuore riscoprendo le proprie radici?
Valeria Tron si è chiesta cosa si nasconde dietro gli occhi leggermente appannati dalla cataratta e dietro l’abitudine che hanno le persone anziane di conservare foto, lettere, piccoli oggetti di un passato lontano. In questo bel romanzo, ambientato in in un paesino di montagna della Valle Germanasca, non lontano da Torino, c’è una narratrice, Adelaide, che si è persa nel labirinto della vita. E c’è un’arzilla vecchietta novantenne, Nanà, che con memoria lucida, braccia accoglienti e cuore colmo di amore, materializza per lei le persone della sua infanzia, che diventano gli attori di un palcoscenico immaginario.
Racconto dopo racconto, emozione dopo emozione, l’inverno nevoso lascerà il posto ad una radiosa primavera, nella quale anche i cuori sbocceranno di nuovo, in modo inatteso.
Il libro di Valeria Tron racconta una storia delicata e carica di dolcezza e ci invita ad ascoltare, prima che sia troppo tardi.
Lucia Romizzi