La relazione conclusiva verrà consegnata al Comune la prossima settimana. I primi risultati sembrano confermare la presenza di una terza arcata
Verificare la consistenza e il reale stato di conservazione del Ponte Sanguinario. Queste le finalità delle indagini effettuate la scorsa settimana dalla ditta Soing srl di Livorno.
Incaricata dal Comune di Spoleto per tentare di dirimere la questione legata alla effettiva estensione del monumento, risalente al I sec. a.C. e di ottenere informazioni sulla struttura, nello specifico sul numero di arcate e sulla composizione dell’originario piano pavimentale, la ditta ha effettuato indagini non invasive mediante georadar a due antenne finalizzate alla ricerca scientifica.
“Prima di ragionare su proposte progettuali che valorizzino il Ponte Sanguinario – ha spiegato il sindaco Andrea Sisti – abbiamo bisogno di acquisire dati ed elementi di conoscenza nuovi, se possibile. I primi risultati di questa indagine sembrano confermare la presenza di una terza arcata, elemento conoscitivo fino ad oggi solamente ipotizzato dagli studiosi ma che, se confermato, potrebbe fornirci informazioni inedite”.
La relazione conclusiva, comprensiva dei rendering in 3D, verrà consegnata al Comune di Spoleto all’inizio della prossima settimana, ma dai primi riscontri sembrerebbe essere visibile la terza arcata ad un’altezza di 2,80 metri, fatto questo che permetterebbe di conoscere non solo le dimensioni reali del Ponte, ma anche l’impianto urbano della città in epoca romana, nell’area compresa tra piazza della Vittoria e piazza Garibaldi.
Si tratta di una ricerca che potrebbe fornire informazioni anche sui materiali e le tecniche impiegate per la realizzazione del Ponte Sanguinario e aiutare a comprendere come si sviluppava allora l’alveo del Tessino.