Spoleto, Bernelli (Italia al centro): “Sull’ospedale Regione matrigna e sindaco latitante”

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Pubblichiamo l’intervento di Wolgang Bernelli, recentemente nominato coordinatore comunale di Spoleto Italia Al Centro

La situazione in cui versa l’ospedale di Spoleto è sempre più preoccupante, pertanto urge un cambio di passo. Le tante dichiarazioni della regione e della presidente Tesei in merito al rinforzo del personale medico, al superamento dell’omogeneità, rimangono nella realtà lettera morta, di fatto si continua a parlare di investimenti che verranno, ma nella realtà si assiste, quasi con rassegnazione, ad un depauperamento sconsolante dei servizi ridotti ai minimi termini, a reparti che ancora non rientrano, alla diminuzione del personale, e alla difficoltà nel reperire nuovi operatori sanitari.

Il quadro che emerge dalla situazione attuale del “San Matteo degli Infermi” delinea un futuro quantomeno incerto e allarmante.

Gli investimenti vanno a rilento, dilatando i tempi degli interventi di ripristino di ciò che al nosocomio spoletino è stato arbitrariamente tagliato.

Sotto la lente non può non finire ancora una volta il punto nascite, decentrato su Foligno. Il personale medico e paramedico è in calo costante, non si riesce a sostituirlo, ciò grava sempre più sull’efficienza della struttura ospedaliera di Spoleto.

L’utenza, nelle attuali condizioni, si rivolge altrove. La situazione rischia un ulteriore aggravamento, evitabile solo ed esclusivamente con una radicale inversione di tendenza.

Il nostro auspicio è che ci si assuma le proprie responsabilità, in primis da parte della Regione a trazione “leghista”, e dall’amministrazione comunale di Spoleto. ll Sindaco appare piuttosto tiepido e defilato nell’affrontare la situazione. Come Italia Al Centro, confermiamo il nostro impegno, chiedendo e sostenendo, in ogni sede istituzionale opportuna, la necessità di un presidio ospedaliero di Spoleto potenziato nei servizi e nell’organico, in grado di potere assicurare efficacemente la necessaria assistenza ad un bacino d’utenza di quasi 70.000 persone, comprensivo dei territori della Valnerina, di Castel Ritaldi e Campello sul Clitunno.