Dante è tornato ed ha incontrato Silvia Sardini. Nasce “La Commedia del Ritorno” il bestseller della Giovane Holden Edizioni

Quante volte in questo anno di celebrazioni dantesche abbiamo sentito dire “Eh se tornasse Dante”.

Silvia Sardini, scrittrice e poetessa folignate ha immaginato il ritorno del sommo poeta ed ha scritto come avrebbe fatto lui di politica, vita, amore parlandone con Papa Begoglio, il nuovo Virgilio. Poi lo ha incontrato lei stessa in un crescendo di emozioni al termine del nuovo viaggio. 

Dopo moltissimi riconoscimenti nei più importanti premi letterari nazionali,  per Silvia Sardini arriva il libro della consacrazione e noi di Spoleto7libri, non potevamo non rivolgere alcune domande alla scrittrice che ha scelto proprio Spoleto per iniziare il suo tour di presentazione del  libro.

1 In queste celebrazioni per il settecentenario dantesco abbiamo letto, visto e sentito di tutto, ma nessuno aveva pensato a far ritornare Dante sulla terra. Come mai questa scelta?

Ho scritto La Commedia del ritorno pensando all’ideale continuazione dell’itinerario umano, spirituale e poetico di Dante, invitato qui ad affrontare un nuovo viaggio nella realtà attuale, a sondarne la composita essenza e a costatarne le antiche contraddizioni. Nel volume il sommo Poeta dialoga con un nuovo mentore, l’attuale pontefice Papa Bergoglio, che tenta di dipanare i suoi dubbi anche menzionando gli eventi storici e letterari più significativi dei secoli trascorsi ai quali Dante, che morì la notte fra il 13 e il 14 settembre del 1321, non ha potuto assistere.

2 Dicono tutti che Dante è sempre attuale, perché?

 L’attualità del Poeta fiorentino è racchiusa, a mio avviso, nel valore intrinseco del suo messaggio: la Divina Commedia è il più grande affresco letterario dell’uomo, sorpreso nelle sue debolezze ma anche capace di azioni virtuose, sospeso dunque nell’eterna scelta – tutta individuale – del Bene o del male. E il fatto che Dante si sia reso protagonista di questo viaggio, che abbia scelto di mostrarsi Uomo nel Poeta, lo avvicina implicitamente ad ogni tempo e le sue parole, mirabilmente incastrate nelle terzine incatenate, risuonano in ogni spazio, dentro e fuori di noi.

3 In genere le cose fatte a scuola non si apprezzano quasi mai. Come si può far piacere Dante ai ragazzi?

 Coinvolgere i ragazzi nel discorso letterario, far apprezzare loro il valore di un testo – poetico e non – è possibile se si riesce a veicolarne l’aspetto essenziale e a stabilire connessioni autentiche con la realtà contemporanea. E’ importante, ritengo, non tediarli con meticolose imposizioni di contenuti, piuttosto invitarli continuamente al dialogo e alla riflessione, ad elaborare un’idea propria sull’input proposto, a costruirci un castello e a riempirlo poi non di cianfrusaglie ma di valori scelti e di creatività. Dante è un autore che suscita attenzione proprio per l’attualità del suo messaggio: insegnando al Liceo Artistico, lo presento innanzitutto come pittore di tipi umani, come mago dell’allegoria e maestro  di similitudine. Dico loro che Egli cercò di arrivare a tutti scrivendo in volgare e poi ce lo immaginiamo, dentro le notti della Commedia, addormentarsi esausto insieme al lume di una candela.

4 Se Dante davvero tornasse sulla terra, pensi che stavolta sarebbe lui a scegliere di andare in esilio dall’Italia di oggi o la amerebbe come la sua Firenze?

 Credo che se Dante visse con tristezza il periodo dell’esilio fu più per la costrizione  arrecata dall’ingiustizia dell’accusa subita che il  fatto di non poter rientrare a Firenze. Ma un Poeta non ha confini perché è libero dentro e non appartiene a nessuno spazio, ambisce piuttosto a diventare un segreto del tempo. L’Italia di oggi, come quella di allora, è popolata di uomini e dagli uomini fuggire è difficile, come dalle proprie paure. I Poeti però sono fatti di sogni ed amano le buone solitudini. Dante sarebbe rimasto qui e avrebbe scritto comunque.

5 Sei soddisfatta del tuo libro?

 Sì. Ho sperimentato la difficoltà di scrivere cinque canti in terza rima, talora sognando la scioltezza del verso libero, ma ho avuto l’opportunità di incontrare Dante, di dialogare con Lui, di intrecciare il mio nel suo tessuto poetico e, a dirla tutta, mi sono commossa. Ho compreso il titanico sforzo del Poeta e l’ho fatto anche mio, sebbene il respiro sia meno ampio. Ho impiegato una decina di giorni a comporre il libro, dimenticando il tempo delle ore e mangiando solo verdure crude. La mia casa editrice lo ha presentato al Pisa Book Festival e al Salone del libro di Torino prima che potessi tenerlo tra le mani, ma so che è stato apprezzato e che l’ho scritto e questo mi basta….anche se La Commedia del ritorno si tramuterà in evento e Spoleto sarà una delle tappe del nostro itinerario (poetico e musicale).