Cascia, il Generale Figliuolo davanti al corpo di Santa Rita

“Santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi

“Ho chiesto a Santa Rita di aiutare l’Italia ad uscire da questa pandemia, far sì che la campagna vaccinale proceda e che tutti gli italiani ne capiscano l’importanza. Confidenti nella scienza ma anche nella spiritualità, auspico che Santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi per far in modo che ne usciamo”.

Queste le parole pronunciate poco fa davanti al corpo di Santa Rita dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

A Cascia per visitare il punto vaccinale straordinario allestito da medici e infermieri dell’Esercito Italiano per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 dedicata alla popolazione dei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia 2016, il Generale, accompagnato dall’amministrazione del Sindaco Mario De Carolis, è stato accolto nella Basilica di Santa Rita da Cascia dal Rettore Padre Luciano De Michieli. All’interno dell’urna, che custodisce il corpo della santa degli impossibili, il militare ha incontrato Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che ha assicurato le preghiere di tutta la comunità a sostegno della ripresa e del futuro del Paese.

 

“È davvero un grande privilegio aver potuto visitare il Santuario di Santa Rita da Cascia. Che Santa Rita ci illumini e dia a tutti gli italiani la possibilità di superare questa pandemia, che ha già provocato tanti lutti e sofferenze. Sono fiducioso che tutti insieme, agendo con fede e buona volontà vinceremo questa sfida epocale”. Questo il messaggio scritto dal generale Figliuolo sul libro dove le agostiniane raccolgono i pensieri delle autorità che eccezionalmente fanno ingresso all’Urna di Santa Rita. 

One Response

  1. Le parole del generale Figliuolo mi fanno venire in mente quelle del teologo
    Vito Mancuso che ritiene “imbarazzante” chiedere l`intercessione per la fine della pandemia.
    “Si è sempre fatto: pregare per chiedere una grazia. Ma è discorde rispetto alla spiritualità contemporanea, che prevede una gestione libera della nostra interiorità. Mi spiego meglio: quello che un tempo era concorde con la mentalità comune, oggi alle persone che riflettono risulta quantomeno spiazzante.”
    Ancora il teologo sulla preghiera: «se la interpretiamo come fare qualcosa assieme, lavorando su se stessi, siamo tutti d’accordo e ce ne vorrebbero ancora di più di queste iniziative. Per lavorare su una dimensione contemplativa e comunitaria della vita. Ma non va bene quando si prega per ottenere in cambio qualcosa, per mercanteggiare».

    Ognuno ha una propria concezione della spiritualità ma sento più vicina quella del teologo che non quella espressa da Figliuolo. Ed inoltre, la preghiera del generale era a titolo personale o a nome dello stato laico che rappresenta?

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