“La più amata” e “Sembrava bellezza” di Teresa Ciabatti.
Teresa Ciabatti… Chi è davvero costei? La bimba ricca e viziata, che ha sognato di fare la prima ballerina del suo spettacolo in un teatro di provincia? La studentessa complessata, ingenuamente orgogliosa del suo zaino a forma di koala nella super snob scuola del quartiere Parioli? La scrittrice, che sente scivolare su di sé il brivido adrenalinico della fama e guarda con occhi di invidia alla figlia giovane e bella? Teresa è tutto questo o forse nulla di questo.
Con questi due romanzi la Ciabatti, il primo finalista al Premio Strega 2019, il secondo al al Premio Strega 2021, reinventa la sua vita in una sorprendente autofiction, nella quale non si preoccupa di cercare nessuna forma di empatia con il lettore. E così, con uno stile rock e vivace, con un ritmo martellante che spinge a correre tra le pagine, Teresa ci presenta un personaggio femminile unico, indisponente, irritante, graffiante.
Dimentichiamo la Beatrice di Dante e la Lucia dei Promessi Sposi. Immaginiamo nuovi modi di essere donne e di proporsi al lettore. In una selettiva baraonda di legami e di bugie, ci convinciamo di odiare Teresa. Invece, in realtà, noi siamo Teresa, con la nostra personalità non necessariamente gradevole, eppure così umana. E Teresa ci parla delle ombre del nostro cuore e del peso dei ricordi, delle menzogne del presente e del senso di inadeguatezza, ma anche della bellezza dell’amicizia e del potere catartico della verità, fino all’inaspettato finale.
Lucia Romizzi