L’archidiocesi di Spoleto-Norcia partecipa al progetto “Bellezza e Speranza per tutti”

Promosso dalla Conferenza episcopale italiana per la costituzione di un Parco Culturale Ecclesiale

L’Archidiocesi di Spoleto-Norcia ha dichiarato alla Conferenza episcopale italiana (Cei) la manifestazione di interesse a partecipare al progetto “Bellezza e Speranza per tutti” per la costituzione di un Parco Culturale Ecclesiale. Ciò è avvenuto con una lettera dell’arcivescovo Renato Boccardo in data 25 gennaio 2021 e indirizzata all’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei.

Il progetto della Conferenza episcopale italiana. L’istituzione dei Parchi o Reti Culturali Ecclesiali (PCE) è un’iniziativa nazionale della Conferenza Episcopale Italiana volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale, organizzativa e operativa delle Diocesi italiane nei settori della cultura, della custodia del creato e del turismo sostenibile. Il progetto mira a riconoscere il protagonismo delle Chiese locali diocesane già attive con azioni di pastorale integrata che producono ricadute positive e processi virtuosi nei territori ampi e plurali del Bel Paese, capaci di affermare il primato della cultura e la centralità della persona, in sintonia con le comunità locali di appartenenza. Il riconoscimento dei Parchi o Reti Culturali Ecclesiali intende porsi dunque come un sostegno concreto a quelle iniziative di Chiesa in uscita che testimoniano un impegno di interesse pubblico per la crescita umana e sociale in sintonia con l’ambiente, attraverso l’integrazione dei beni culturali e dei patrimoni materiali e immateriali, finalizzate a creare opportunità di benessere individuale e collettivo, occupazione qualificata per i giovani e nuovi modelli di coesione. In sintesi gli obiettivi sono: stimolare la piena valorizzazione delle esperienze di pastorale integrata; sollecitare le comunità locali a considerare la dimensione di evangelizzazione, di pari passo allo sviluppo culturale, quale paradigma di sostenibilità economica e sociale; valorizzare i beni culturali, ecclesiali e altri ricevuti in affidamento, materiali e immateriali; promuovere buone pratiche di custodia del creato; favorire una relazione positiva tra comunità locali e qualsiasi forma di migrante, sia esso viandante, pellegrino, viaggiatore o turista; contribuire alla piena realizzazione di filiere dell’accoglienza e dell’ospitalità, nello stile dell’accessibilità universale; generare i presupposti per la nascita e lo sviluppo di startup innovative».

Gruppo di lavoro. Nella lettera inviata alla Conferenza episcopale italiana mons. Boccardo ha anche indicato il gruppo di lavoro per la compilazione del dossier di candidatura dell’Archidiocesi. È costituito da: Anna Rita Cosso coordinatrice laica, don Vito Stramaccia responsabile religioso, don Pier Luigi Morlino, Silvia Antonelli, mons. Giampiero Ceccarelli, Francesco Carlini, Silvia Quaranta e Alfonso Raus.

La santità femminile. «Una delle chiavi di accesso al Parco culturale ecclesiale – afferma Anna Rita Cosso, coordinatrice laica – può essere a nostro avviso la Santità femminile che ispira e avvolge diversi luoghi dell’Archidiocesi: pensiamo, ad esempio, a Cascia e Roccaporena con Santa Rita, a Montefalco con Santa Chiara della Croce, a Norcia con Santa Scolastica e alle Sante paciere di questo territorio, senza dimenticare naturalmente i Santi Benedetto e Francesco e gli altri Santi».

One Response

  1. Una chiave di accesso potrebbe essere anche la valorizzazione del patrimonio culturale musicale in ambito religioso che ha visto, invece, negli ultimi anni la soppressione della Cappella Musicale del Duomo, i Concerti d`organo e il tradizionale concerto di Natale nella Chiesa di San Sabino. Ma forse la cultura musicale non rientra nel progetto…

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