Torna alla carica il Comitato “Provincia Terni-Spoleto” dopo la vicenda dell’ospedale di Spoleto convertito a Ospedale Covid
Il Comitato “Provincia Terni-Spoleto” torna alla carica dopo la vicenda dell’ospedale di Spoleto convertito a Ospedale Covid.
Secondo il Comitato “la vicenda dell’ospedale di Spoleto convertito a Ospedale Covid ha assunto caratteri grotteschi: unico ospedale della regione completamente Covid, unico ospedale d’Italia a ospitare intere RSA al suo interno, carenza di personale, investimenti sul post-covid ancora non pervenuti. E dopo il danno la beffa: troviamo comunicati del Sindaco di Foligno che quasi prendono in giro la “destinazione d’uso” del nostro ospedale, troviamo comunicati di professoroni universitari che da Perugia sbeffeggiano la nostra città e il nostro essere spoletini e oltre a questo riceviamo informazioni discordanti sul futuro dell’Ospedale da parte di Regione e ASL tra “ritornerà tutto come prima” e “diventerete ospedale di nicchia per sopravvivere”. Nel frattempo il 31 gennaio ricordiamo agli spoletini che scade la prima promessa della Regione di ripristinare i reparti del nostro Ospedale” – si legge nella nota.
Da qui la proposta del Comitato: “la nuova “Provincia Terni-Spoleto” sarebbe possibile solo con un voto a maggioranza nel Consiglio comunale o tramite un Referendum popolare”. “Sarebbe – si legge – un primo segnale di uscita dall’isolamento in cui altre realtà ci hanno relegato e la ripresa d’orgoglio di una città umiliata negli anni dagli interessi di Perugia e Foligno”.
Nella lunga nota, il comitato ha elencato “i vantaggi nell’unione tra Terni e Spoleto non solo come provincia, ma come unione di interessi per un territorio comune”.
Tra questi: vantaggi territoriali (Spoleto diventerebbe la seconda città della Provincia), vantaggi su trasporti e infrastrutture (Terni e Spoleto condividono insieme battaglie sui trasporti, guardando al Lazio come naturale punto d’entrata per l’economia del territorio e di uscita per le proprie merci), vantaggi turistici (Spoleto diventerebbe il centro del turismo della nuova provincia), vantaggi sull’occupazione, ambientali, sulla sanità e molti altri. A questi si aggiungano – secondo il comitato – gli innumerevoli vantaggi lato Provincia di Perugia e addirittura della Regione dal riequilibrio delle Province.
L’auspicio è dunque che “sempre più cittadini di tutti i Comuni coinvolti in questa operazione ci aiutino per raggiungere questo grande traguardo e nel frattempo rinnoviamo l’appello al Consiglio Comunale di Spoleto di avviare il dibattito in Consiglio comunale (basterebbe un voto a maggioranza per mandare la richiesta di passaggio al Parlamento) o in caso non si trovi una quadra di dare almeno voce ai cittadini attraverso il Referendum popolare già previsto dallo Statuto del Comune di Spoleto ma reso inspiegabilmente inattivo dalla mancanza del relativo Regolamento attuativo che si potrebbe realizzare in appena mezza giornata”.