Dall’ospedale alla caserma dei vigili del fuoco: “Atteggiamento autoreferenziale, sfociato in uno scontro istituzionale che nulla di buono fa presagire”
I dieci dissidenti hanno depositato la mozione di sfiducia al sindaco di Spoleto che mette a dura prova la tenuta di questa giunta. Le sorti si decideranno tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, ma intanto i motivi sono stati messi nero su bianco nel comunicato stampa diffuso.
Votare in primavera per eleggere il nuovo Sindaco ed il nuovo Consiglio comunale è la scelta giusta – si legge – per garantire quell’azione “corale” di cui l’intera città avrebbe bisogno per affrontare le prossime importanti sfide.
Leggere oggi di appelli o inviti da parte del Sindaco per ripartire dal documento sulla sanità redatto dai saggi nel 2017 è tardivo e serve solo per “tirare a campare”. Il documento, di cui parla il Sindaco è stato redatto da sei medici professionisti in quiescenza, tre in quota comune di Spoleto e tre in quota comune di Foligno, che nella passata sindacatura, con l’appoggio delle istituzioni e delle associazioni, immaginarono la costituzione del “terzo polo” sanitario dell’Umbria composto dagli ospedali di Spoleto e Foligno. Il documento, garantiva che entrambi i nosocomi fossero sede di DEA di primo livello e che fosse stata fatta una ripartizione dei servizi offerti, in modo che entrambe le strutture fossero valorizzate.
Ci lascia quindi stupiti, che per oltre due anni e mezzo non abbia mai fatto menzione di tale progetto, che non abbia speso una parola o compiuto un’azione che andasse in quella direzione, come nulla ha fatto rispetto alla mozione approvata nel 2019, in modo unanime dal consiglio comunale, che traeva proprio spunto dal lavoro dei “saggi” e dalle associazioni che si riconoscono nel City Forum, sintetizzate nella commissione preposta. Alla base del documento dei “saggi” e la mozione del Consiglio comunale, c’era l’esigenza per la città e un impegno per il Sindaco di trovare una sintesi politica con il suo omologo di Foligno e con la Regione. Il Sindaco de Augustinis ha avuto invece sempre un atteggiamento autoreferenziale, sfociato in uno scontro istituzionale che nulla di buono fa presagire. Sono evidenti oggi le difficoltà nei rapporti politici sia con l’Amministrazione di Foligno sia con la Regione. Contestare il suo atteggiamento e la sua inerzia ed incapacità politica non significa essere contro l’ospedale o succubi della Regione. Noi crediamo che ci debba essere un cambio di passo, che ci debba essere un altro interlocutore per gestire nei prossimi mesi questioni importanti come quelle che riguardano il Piano Sanitario Regionale, le risorse del terremoto o del Recovery Fund. Il Sindaco ha già dimostrato troppe volte di non essere all’altezza, di non essere in grado di coinvolgere il consiglio comunale o la città, serve un altro approccio alla vita politica. Un Sindaco che ha fallito sulla gestione della ricostruzione delle scuole, ha rinunciato ai finanziamenti e progetti già pronti, ha sottovalutato il problema degli edifici scolastici, non è stato in grado di prendere nulla sul finanziamento di 120 milioni di euro dedicato dal MIUR per l’adeguamento delle scuole nelle quattro regioni colpite dal sisma del 2016, come solo poche briciole arriveranno dai fondi stanziati per le strade ANAS sisma 2016. È stato incapace di mettere in campo azioni proprie concrete, per aiutare le famiglie e le aziende in difficoltà in seguito alla crisi creata dalla pandemia, anzi a causa di una cattiva comunicazione ha fatto andare i fondi previsti in avanzo vincolato. Inoltre non approvando in tempo utile le modifiche al regolamento della TARI, non ha permesso alle aziende chiuse nel 2020 a causa del Covid 19, di scorporare dalla tassa i giorni di chiusura.
Solo annunci e propaganda, su tutti risulta ridicola la questione della costruzione della caserma dei VVFF, dopo aver fermato l’iter per la sua realizzazione in via dei Filosofi, ha fatto solo annunci, ha cominciato con quello della nuova sede in via Flaminia, poi è passato a quella di Santo Chiodo, nella realtà c’è il nulla, smentite, figuracce, soldi sprecati per i progetti già realizzati, e soldi dei contribuenti gettati per continuare a pagare l’affitto della sede attuale. Nulla è stato fatto nemmeno sul fronte delle attività produttive, mentre ad Assisi, dopo gli ingenti fondi ottenuti per le strade ANAS sisma 2016, è notizia di questi giorni dell’ arrivo di due importanti realtà aziendali che porteranno nuovi posti di lavoro, a Spoleto tutto tace, ci domandiamo dove sono finite le conoscenze romane tanto esaltate in campagna elettorale e nei primi periodi subito dopo l’elezione? Il Sindaco de Augustinis ha dimostrato in questi due anni di non essere all’altezza del ruolo.
Quindi per il bene della città, che avrà nei prossimi anni sfide importanti da affrontare, abbiamo deciso di depositare una mozione di sfiducia, affinché la città possa eleggere un Sindaco capace di gestire i prossimi appuntamenti, occasioni che saranno determinanti per la città!
Sfiduciandolo ora, a primavera, insieme ad altri 1300 comuni andremo a votare.
Saremo in tempo per tali appuntamenti, avremo la possibilità di avere un sindaco idoneo per affrontare il futuro. Per questo chiediamo a tutte quelle forze che non hanno condiviso il documento di programmazione economico finanziarie di sviluppo 2020-2022 di votare a favore della mozione di sfiducia, altre prese di posizione sarebbero incomprensibili ed incoerenti!