Rifiuti, sequestrati alla Vus oltre 800 mila euro: cinque indagati

Nei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica di Perugia, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Perugia, hanno dato esecuzione al decreto emesso dal G.l.P. del locale Tribunale con il quale è stato disposto il sequestro preventivo dell’importo di 811.000 euro a carico della citata società “V.U.S. S.p.A.”, quale somma “equivalente” degli illeciti profitti ricavati per le irregolarità riscontrate nella gestione dell’impianto di compostaggio sito in località “Casone” del Comune di Foligno (PG), per le quali risultano indagati, a vario titolo, 5 soggetti nella qualità di legali rappresentati o dipendenti della società, per i reati di “attività organizzate per il traffico di rifiuti, violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni e truffa aggravata”.

Il provvedimento è stato emesso a conclusione di una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo umbro, che ha consentito di accertare come presso l’impianto di “trattamento meccanico e biologico” sito in località “Casone” del comune di Foligno (PG) sono stati “prodotti” ingenti quantitativi di rifiuti speciali CER191212 (altri rifìuti, compresi materiali misti, prodotti dal trattamento meccanico dei rifìuti, diversi da quelli di cui alla voce 19.12.11) e CER190503 (compost fuori specifìca), provenienti dalla raccolta dei rifiuti urbani dei 22 comuni costituenti l’ex “A.T.0.3 Umbria”, che a seguito dell’inefficacia dei “trattamenti” operati e l’assenza di recupero di materia, sono stati illecitamente smaltiti presso la discarica sita in località Sant’Orsola del comune di Spoleto (PG), gestita sempre dalla medesima società, con il conseguimento di illeciti profitti pari a 811.020 €, tratti dalle erogazioni della “tari”, per un parziale e fittizio trattamento e il conseguente aggravamento del carico ambientale della discarica di servizio, destinata ad esaurirsi anticipatamente rispetto ad una corretta gestione impiantistica.
L’indagine, inoltre, ha consentito di accertare che le oltre 3.500 tonnellate rifiuti speciali non pericolosi CER I 90503 (compost fuori specifica), risultate non conformi per l’accettazione presso le discariche di “rifiuti non pericolosi” per il parametro “indice respirometrico dinamico”, oltre ad essere state conferite presso la “discarica Sant’Orsola” di Spoleto, gestita dalla medesima “V.U.S. S.P.A.”, sono state conferite presso altre due discariche regionali.