Pier Luigi Morlino, spoletino di 31 anni, è stato ordinato sacerdote nel pomeriggio di sabato 27 aprile 2019 nella Basilica Cattedrale di Spoleto dall’arcivescovo Renato Boccardo.
Col Presule hanno concelebrato molti sacerdoti, tra cui mons. Luigi Piccioli vicario generale, don Paolo Peciola parroco di S. Venanzo comunità nativa del neo prete, e mons. Ermenegildo Manicardi rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma dove Pier Luigi si è formato dal 2012.
Presenti naturalmente i familiari: il papà Renato, diacono permanente, e la mamma Maria Grazia, i fratelli Ciro e Francesco, la cognata, le nipotine, la nonna Giuseppina, gli zii e molti altri.
Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi diocesani, da quelli giunti dal Capranica e dai ministranti: tutti sono stati coordinati dal cerimoniere arcivescovile don Edoardo Rossi.
I canti sono stati eseguiti dalle corali del Santuario della Madonna della Stella in Montefalco, della parrocchia di S. Venanzo e di quella dei Santi Pietro e Paolo in Spoleto. Ha diretto Alessandra Natalini, all’organo Angelo Silvio Rosati, alla tromba Matteo Filippi, ha guidato l’assemblea Loretta Carlini. Moltissimi, poi, i fedeli presenti che si sono stretti intorno all’ordinando: dai compagni del Liceo Classico di Spoleto e dell’Università di Perugia ai ragazzi della Pastorale giovanile diocesana, dai membri delle Comunità del Cammino Neocatecumenale di Spoleto ai fedeli delle parrocchie di S. Venanzo e di quelle romane dove in questi anni Pier Luigi ha svolto servizio.
La casula indossata dal novello presbitero è stata ricamata a mano dalle monache benedettine di Santa Lucia in Trevi, eccezionalmente uscite dalla clausura e presenti in Duomo alla celebrazione, che è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della Diocesi (SpoletoNorcia), dove è possibile rivederla.
Prima della benedizione finale Pier Luigi ha ringraziato Dio per la chiamata al sacerdozio; l’Arcivescovo, la Chiesa di Spoleto-Norcia e l’Almo Collegio Capranica per la paternità, l’accoglienza, la premura e la formazione che hanno dimostrato in modi e tempi diversi in questi anni; la sua famiglia, in particolare i genitori che gli hanno donato la vita e gli hanno insegnato a considerarla sempre un dono di Dio; gli amici per il sostegno e l’affetto che mai sono mancati. Al termine, momento di fraternità alla Terrazza Frau.