Il sistema dell’accoglienza diffusa dei migranti predisposto in Umbria ha consentito di “non creare impattanti strutture collettive”.
I nuovi arrivi, risultati legati “essenzialmente agli sbarchi”, si sono “ridotti fortemente”, come pure sono calati gli ospiti complessivi dei centri di accoglienza straordinaria e del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, con mille ospiti in meno tra il 2017 e il 2018, circa meno 30 percento, da 3.150 a 2.150 circa.
E’ il quadro emerso dall’audizione dei prefetti di Perugia e Terni, Claudio Sgaraglia e Paolo De Biagi davanti alla prima Commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Andrea Smacchi. Per una informativa sui flussi migratori e sulle novità contenute nel decreto sicurezza.
Di circa il 30 percento si è anche ridotta – è stato detto – la spesa complessiva per l’accoglienza dei migranti che, nelle province di Perugia e Terni, ammontano rispettivamente allo 0,35 e 0,38 per cento della popolazione.