“È tempo di fare!”. È il titolo del Primo rapporto sulle povertà riferito all’anno 2017 della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia. Il documento è stato presentato alla stampa venerdì 23 novembre 2018 nella Biblioteca Arcivescovile della Città del Festival dall’arcivescovo Renato Boccardo e dal direttore della Caritas Giorgio Pallucco, alla presenza del vice sindaco Beatrice Montioni e dei collaboratori della Caritas diocesana. Nel 2017 il Centro di ascolto della Caritas diocesana ha accolto 233 persone; 82 sono state accolte nel Centro della Pievania di Santa Maria (Spoleto) e 21 nel Centro di ascolto della pievania del beato Pietro Bonilli (Trevi). Tra queste non figurano le persone che si sono rivolte alla Caritas provenienti dalle zone terremotate della Valnerina: più in là verrà fornito il dettaglio di questa attività che naturalmente ancora in corso.
Dei 233, il 60% sono stranieri e il 40 italiani. Varie le forme di povertà emerse nel territorio della diocesi di Spoleto-Norcia, la più grave è senza dubbio quella legata alla mancanza di lavoro: l’82%. Il 30% delle persone assistite nel 2017 sono nuovi utenti, il 50 utenti in carico da più di due anni, il 20 in carico da più di cinque anni. Un dato che emerge, tra i tanti, è la difficoltà dei padri separati ad avere luoghi dove incontrare i figli diversi dai centri commerciali (la Caritas si sta muovendo per offrire una soluzione) e quella delle madri separate nel ricevere puntualmente il mantenimento. Ma la grande preoccupazione è la povertà generata dalla mancanza di lavoro. Ciò aumenta l’ansia che già “abita” nella gente dello spoletino, dove già diverse aziende sono in crisi e altre hanno chiuso, e anche in quelle della Valnerina, dove le imprese a fatica riescono a risollevarsi dopo i terremoti del 2016.
La Caritas ha fatto e continua a fare la sua parte in questa direzione: è stato annunciato che anche per il 2019 i fondi 8×1000 che la Conferenza episcopale italiana stanzierà per la Caritas di Spoleto-Norcia verranno interamente impiegati per attivare altre borse lavoro di 550,00 euro mensili, per sei mesi, e consentire così ad altre persone di ricollocarsi. È necessaria, certamente, la collaborazione di tutte le istituzioni. Un altro dato messo in luce dal rapporto è che nel 2017 sono stati sostenute 400 famiglie con la spesa alimentare; 35 è stata la media di persone che hanno consumato i pasti giornalieri alla Mensa della Misericordia di Spoleto. A creare allarme nello spoletino è anche la crisi per dissesto economico di alcune imprese nel settore della ristorazione e in quello del piccolo artigianato meccanico: la Caritas è entrata in contatto con queste realtà grazia ad un lavoro sinergico con le varie associazioni di categoria. «È un dato che non ci aspettavamo – commenta Giorgio Pallucco – e ciò ci spaventa. Comunque già siamo intervenuti in base alle nostre disponibilità».
«I numeri contenuti nel Rapporto – commenta l’arcivescovo Boccardo – ci dicono che è possibile fare qualcosa di buono, meglio se lo si fa insieme. Il servizio della Caritas è solo una piccola goccia nell’oceano, ma vuole dire la sensibilità della comunità cristiana alle fatiche dell’uomo di oggi».