Emozione e gratitudine hanno contraddistinto la consegna a Terence Hill del Premio Angelo alla Carriera al Popoli e Religioni – Terni Film Festival: l’attore italo – tedesco e americano di adozione ha ringraziato nel tardo pomeriggio il pubblico del Cityplex Politeama, che lo ha accolto con un applauso lungo e caloroso in una sala gremita. L’attore e regista è stato premiato per la sua lunga e stimata carriera, iniziata quasi casualmente da bambino – fu notato da Dino Risi – proseguita da adolescente, avvalorata con l’interpretazione del Conte Cavriaghi ne Il Gattoprado di Luchino Visconti ed esplosa con il genere western, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70, con una fortunata serie di film in coppia con Bud Spencer, unione professionale che è proseguita poi anche negli anni ’80. E’ invece recente il grande successo della serie tv “Don Matteo”, che da sempre ha come sfondo l’Umbria.
La consegna del premio è stata anticipata dalla proiezione del film, da lui diretto e interpretato, dal titolo Il mio nome è Thomas: una storia on the road in cui l’attore e regista interpreta un uomo che, in sella alla sua moto e in procinto di attraversare il deserto di Almeria, incontra un’adolescente (Veronica Bitto, qui alla sua prima grande esperienza cinematografica) che sta raggiungendo la zia scrittrice in Spagna. Non senza allontanarsi e ritrovarsi più volte, il viaggio permetterà loro di conoscersi, comprendersi e ritrovarsi amici. Il film segna il ritorno di Terence al cinema dopo anni dedicati alla fiction televisiva, trae ispirazione dal libro di meditazione sulla fede “Lettere dal deserto” di Carlo Carretto e offre al pubblico l’opportunità di scoprire, o riscoprire, l’opera letteraria del religioso italiano.
“Ho conosciuto Carlo Carretto molti anni fa negli Usa attraverso mia moglie e me ne sono innamorato – dichiara Terence Hill dal palco del Politeama – Il mio rapporto con il cristianesimo è cambiato in maniera entusiastica e c’è una sequenza in particolare, nel film, che si ispira al suo libro. Da lui ho imparato la semplicità: me la sono portata appresso per sempre”.
“Questo film è molto importante perché ha saputo tratteggiare le due anime di uno stesso personaggio: Thomas è un cowboy , ma anche un eremita. E’ un film epico, che parla di religione in maniera anticonformista” dichiara il direttore artistico del Terni Film Festival Arnaldo Casali.
Si chiude oggi la kermesse con un focus sulla Nigeria, con le proiezioni degli ultimi corti in concorso e del film In punta di piedi di Alessandro D’Alatri. Alle ore 22.30 si assegnano i premi di questa ricca ed emozionante edizione, con gli interventi di Lucilla Galeazzi e Jerry Sthur, Guglielmo Poggi e Nav Gothra.