Vallo di Nera e Bellagra gemellate nel segno della gastronomia

Quando il sindaco di Bellegra, Flavio Cera, è arrivato Vallo di Nera per la manifestazione ‘Fior di Cacio’ non ha avuto dubbi: i prodotti agrolimentari della sua terra si sposavano perfettamente con quelli della Valnerina. Così è nata l’idea di un gemellaggio gastronomico che, nello scorso fine settimana è stato celebrato nella cittadina laziale all’interno della quarantatreesima edizione della sagra del Fallacciano (un fico tardivo di particolare pregio che cresce in abbondanza nelle campagne di Bellegra) e i formaggi del Fior di Cacio, pecorini in primis.

Una delegazione, composta dal sindaco Agnese Benedetti, da Augusto Lucidi del CEDRAV e da Giuseppe Pucciotti dell’azienda agricola omonima, è stata accolta dall’amministrazione comunale, dalla Pro Loco e dagli abitanti di Bellegra. Al termine di un convegno, che ha avuto come relatore anche il giornalista di Report Piero Riccardi, produttore di vino strada del vino Terra del Cesanese, è stato firmato da entrambi i sindaci un protocollo d’intesa in cui le parti si impegnano alla valorizzazione dei prodotti tipici che caratterizzano il territorio attraverso l’istituzione di un gemellaggio gastronomico, con scambi culturali tra le due comunità, coinvolgimento degli operatori del settore agroalimentare e i ristoratori, affinché promuovano nei rispettivi menu e nelle attività commerciali i prodotti tipici di Bellegra a Vallo di Nera e in Umbria e viceversa.

Il matrimonio tra pecorino e fichi è stato celebrato nella piazzetta del centro storico di Bellegra con uno show cooking di pasta alla gricia condita con i fallacciani, cucinata dallo chef di un agriturismo locale, e la preparazione della giuncata, prodotta sul momento dall’abile casaro Giuseppe Pucciotti con il latte di pecora dell’azienda Lattanzi, partner del partenariato ‘La terra dei racconti e dei sapori’ insieme all’azienda Massimiani che ha fornito il pecorino semistagionato da degustare insieme ai fichi. La giuncata è un latticino che in Valnerina si prepara ancora in determinate occasioni di festa. Prende il nome dal cestino di giunco dove è posta a scolare dal siero e viene servita su foglie di fico. Ha un sapore delicato ma composito ed è il frutto della prima cagliatura del latte crudo, riscaldato a 37 gradi centigradi.

La serata si è conclusa con l’assaggio di altri prodotti di Bellegra tra cui crostate e biscotti dei forni locali, l’ascolto di pizzica e musica tradizionale, la mostra di pittura nella bella chiesa di San Nicola, una visita all’enoteca della città specializzata nella preparazione dei fichi sciroppati e un affaccio sulla terrazza pubblica dalla cima del Monte Celeste da cui si gode un panorama straordinario: sotto alle mura ciclopiche, al centro di un anfiteatro di Monti, si ammirano la valle dell’Aniene e del fiume Sacco con quaranta centri abitati e l’azzurro del Mar Tirreno.