Nei giorni scorsi le Suore della Sacra Famiglia, riunite nel XVII Capitolo generale ordinario, hanno eletto madre generale suor Paola Sisti, finora superiora della comunità di Manaus in Brasile. Succede a suor Agnese Grasso, che ha guidato l’Istituto negli ultimi sei anni. Bresciana, 69 anni, suor Paola dopo la professione religiosa è stata in diverse comunità: a Spoleto, Roma, ancora Spoleto, Vicenza e Milano. Nel 1985, poi, è partita missionaria per il Cile. Nel 2000 è stata trasferita in Brasile. Ha una sorella sempre suora della Sacra Famiglia di Spoleto, suor Bernarda, missionaria in India.
Il giorno seguente sono invece state elette le consigliere, cioè quelle suore che coadiuveranno madre Paola nel governo dell’Istituto: suor Agnese Grasso, prima consigliera e Vicaria generale; suor Andreilla Fioravanzo, seconda consigliera; suor Irenea Gisondi, terza consigliera; suor Provvidenza Orobello, quinta consigliera e Segretaria generale; suor Raffaella Di Santo, Economa generale. Suor Paola è la decima Superiora generale delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, la nona eletta dal Capitolo generale ordinario. Questo l’elenco: madre Angela Caponago in carica dal 1889 al 1912, eletta moderatrice dall’arcivescovo di Spoleto mons. Elvezio Mariano Pagliari; madre Maria Nisti, eletta nel primo Capitolo generale, in carica dal 1912 al 1929); madre Alessandra Bianchini dal 1929 al 1939; madre Margherita Venturelli dal 1940 al 1952; madre Nazzarena Caffi dal 1952 al 1964; madre Cecilia Sgevano dal 1964 al 1982; madre Ottavina Bressanin dal 1982 al 1994; madre Danila Santucci dal 1994 al 2012; madre Agnese Grasso dal 2012 al 2018.
«È stata una vera sorpresa dello Spirito», ha commentato a caldo la neo Madre generale. «Il 29 maggio sono partita dal Brasile in vista del Capitolo, evento al quale finora non avevo mai partecipato. E nemmeno lontanamente immaginavo di poter essere eletta. Dopo qualche giorno la delegata del Cile-Brasile, suor Paulina Pavez, mi ha detto: guarda che inizia a circolare anche il tuo nome. E io: scoraggiale, non sono all’altezza, sono in terra di missione da tantissimi anni, non conosco i meccanismi di governo dell’Istituto. Ma intanto iniziavo a sentirmi nervosa; le parole del Salmo 53 “…Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene” e l’insegnamento del sacerdote che il 10 luglio ci ha predicato il ritiro mi hanno fornito alcune chiavi per fare discernimento e piano piano mi sono tranquillizzata. Poi l’11 mattina sono stata eletta: mi sono sentita male, piccola, indegna. Mi son detta: ma perché io, che tra l’altro non sono conosciuta benissimo tra le suore, essendo da tanti anni all’estero? Ho chiesto qualche minuto di silenzio, ho invocato il Bonilli dicendogli “pensati tu Padre”, e poi ho accettato la volontà del Signore». Un lungo applauso si è levato dalla sala e tutte le capitolari hanno abbracciato la loro nuova guida per il sessennio 2018-2023. Poi la telefonata alla sorella suor Bernarda in India: «Non ci credeva – dice madre Paola – e ci siamo messe a piangere. Mi ha detto: non sarà facile, è una grande responsabilità, ma pregheremo tutte per te». Gioia anche in Brasile dove era superiora: «Ci dispiace che non sarà più con noi – dice la delegata del Cile-Brasile suor Paulina – ma al tempo stesso siamo felici perché da Madre generale potrà fare di più anche per la nostra terra». Tre sono gli insegnamenti del Bonilli che suor Paola intende mettere alla base del suo mandato: «Mantenermi nell’umiltà, amare le sorelle come fossero delle figlie, investirmi dello scopo dell’Istituto che è la carità. Alle suore dico: mi aspetto la collaborazione innanzitutto con la preghiera, di sentirci una famiglia perché tutte siamo corresponsabili nella fedeltà al nostro carisma e nel servizio che il Signore ci affida come Istituto, soprattutto verso i più poveri e verso le famiglie».
Le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto sono state fondate dal beato Pietro Bonilli, prete spoletino, a Cannaiola di Trevi il 13 maggio 1888. Il loro carisma è quello di contemplare l’incarnazione di Gesù a Nazaret vivendo, nel quotidiano, lo stile di famiglia da lui realizzato con Maria e Giuseppe per attuare il progetto di Dio Padre: fare del mondo la grande ed unica famiglia dei figli di Dio. Ciò si concretizza nell’accoglienza di anziani, di disabili e di quelle persone da tutti rifiutate, oltre che nelle scuole materne e nell’attività pastorale. Le loro case si trovano: in Italia, in Costa d’Avorio, in Congo, in India, in Cile, in Guatemala, in El Salvador e in Brasile. Nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia le suore della Sacra Famiglia, pur senza clamori mediatici, accolgono e si prendono cura di tante persone, anziane e disabili, offrendo così un prezioso sostegno a molte famiglie del territorio.