Dalle provocazioni di Carlo Freccero alla classe di Paola Cortellesi, dalle riflessioni di Francesco Starace alla visione di Mario Oliverio. Mai prima di oggi Paolo Mieli aveva ospitato quattro personaggi del genere, uno dopo l’altro. Davanti a una folla sempre più numerosa è andata in scena a Spoleto la seconda giornata degli Incontri di Paolo Mieli, il format concepito da Hdrà, gruppo di comunicazione guidato da Mauro Luchetti e Marco Forlani, che presenta al sessantunesimo Festival dei 2Mondi l’ormai consolidata rassegna di conversazioni condotte dal grande storico e giornalista.
La capacità di Mieli è quella di far parlare i suoi ospiti a cuore aperto. Starace, amministratore delegato di Enel, ha confessato il suo punto di vista sul nucleare. “La politica energetica italiana è facile: abbiamo votato due volte per uscire dal nucleare e conserviamo ancora cinque centrali a carbone, che chiuderemo. Io ho votato per uscire dal nucleare entrambe le volte. La riflessione sul nucleare andava fatta nel tempo: a molti è sembrata una scelta ipocrita, ma oggi non abbiamo il problema di dover decidere cosa fare di queste centrali. Il nucleare non era una scelta economica, era una scelta politico-strategica”. Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, ha detto la sua all’indomani della resa dei conti del suo partito: “Non solo Renzi. Anche gli altri leader del Pd devono essere rimpiazzati da una nuova generazione di dirigenti. Io farò la mia parte per aiutare questo ricambio. Non sono stato mai renziano, ma devo dire con onestà intellettuale che Renzi è stata un’occasione sprecata, perché a un certo punto aveva messo la marcia giusta per un processo innovativo”.
Altri toni e altri temi con Carlo Freccero e Paola Cortellesi. “Non sono grillino e non ero berlusconiano – spiega il consigliere Rai -, ma mi affascinano le fratture della storia. Grillo ha portato in politica un tema fondamentale, quello della convergenza dei media, svelando quanto incida oggi la rete, molto di più dei giornali mainstream. D’altra parte la tv commerciale all’inizio era innovativa perché la tv servizio pubblico era considerata un apparato di stato in bianco e nero. Ogni cosa all’inizio è una rottura, come Internet, poi no, diventa la normalità. Così nel 1992 me ne sono andato”. E poi la stoccata: “Il Tg2 delle 20.30 è esangue. Mi piacerebbe che fosse sostituito con un approfondimento affidato a Paolo Mieli, che ha la capacità e la cattiveria che ci vogliono per recuperare gli ascolti perduti”. Paola Cortellesi, tra le altre cose, ha parlato della sua “militanza” nell’associazione Senso Comune: “Non è colpa delle donne se spesso le molestie vengono denunciate, ma degli italiani. Nel nostro paese Asia Argento è stata offesa brutalmente, a differenza che nel resto del mondo. Penso che una donna, in Italia, ci pensi due volte prima di denunciare. Ha paura di sentirsi vessata o persino minacciata”.
Gli Incontri di Paolo Mieli riprenderanno la prossima settimana. Gli ospiti, tutti attesissimi, saranno Marco Travaglio, Raffaella Carrà, Franca Leosini e il presidente e Ad di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli.