Spoleto, M5s solleva dubbi sul concorso da dirigente

A loro dire non serviva nuovo bando ma si poteva attingere a graduatoria

In data 7 Marzo 2018 il Comune di Spoleto ha pubblicato (nella sezione Amministrazione Trasparente -> Bandi di concorso) il “bando di concorso pubblico per esami per la copertura di n.1 posto di dirigente per le funzioni esemplificativamente relative alle Risorse Umane, Servizi informatici, Bilancio, Tributi, Centrale di Committenza, Gare e provveditorato, tutte assegnate alla Direzione economiche e finanziarie e Risorse Umane” (inclusa quella di responsabile per la transizione al digitale di cui all’art. 17 del Dlgs 82/2005 e s.m.i ossia il Codice dell’Amministrazione Digitale).

Come forza politica di opposizione è doveroso fare alcune domande sulla necessità improrogabile, politica, finanziaria, professionale di tale scelta. In particolare ci risulta che il Comune di Spoleto abbia tuttoggi in essere ben 4 graduatorie per posizioni dirigenziali, per funzioni analoghe – o comunque compatibili – con quelle oggi richieste dal nuovo bando. A settembre 2010, infatti, furono avviati e successivamente conclusi dal Comune di Spoleto concorsi per per n.4 dirigenti a cui attribuire rispettivamente le seguenti funzioni: “economico-finanziaria e sviluppo”, “ amministrativa”, “servizi sociali, sportivi e scolastici”, “polizia municipale e vigilanza”. Le relative graduatorie concorsuali, come si è detto, sono a tutt’oggi vigenti e lo saranno sino al 31/12/2018 a causa di varie proroghe normative inerenti le graduatorie di concorsi indetti da pubbliche amministrazione.

Tant’è che recentemente il Comune di Spoleto ha attinto alla graduatoria del concorso del 2010 per l’assunzione della nuova dirigente Dott.ssa Dina Bugiantelli, subentrata a Stefania Nichinonni, chiamata ad occuparsi dei servizi allo sviluppo. Dina Bugiantelli arrivò seconda in graduatoria al concorso sopra menzionato (per le funzioni “servizi sociali, sportivi e scolastici”), mentre la dott.ssa Nichinonni arrivò prima. Quindi ben due dirigenti presi dalla medesima graduatoria di concorso. Quindi perchè ora si è deciso di bandire un nuovo concorso “sconfessando” la linea decisionale assunta in precedenza?
Inoltre non può che essere rimarcato come ciascuno dei suddetti concorsi del 2010 richiedesse, come requisito speciale di partecipazione, almeno due tipi di lauree (o equipollenti) nonostante il numero di funzioni da ricoprire fosse di gran lunga inferiore a quello del bando oggi pubblicato. Ad esempio, in quell’occasione, per la figura di dirigente finanziario si era richiesto il possesso della laurea in Economia e commercio o scienze politiche.

Oggi, per un bando di Dirigente per svariate funzioni (citiamo testualmente “Risorse Umane, Servizi informatici, Bilancio, Tributi, Centrale di Committenza, Gare e provveditorato”) si richiede un solo requisito speciale che è quello della laurea di Economia e commercio. Perchè si restringe a tal punto la partecipazione e non la si consente anche a coloro che abbiano una laurea specifica (o comunque compatibile) per ciascun settore o funzione da attribuire alla nuova figura dirigenziale? Ad esempio perchè si escludono dal concorso coloro che hanno la laurea in scienze politiche (già ammessa nei concorsi del 2010!), in informatica, in giurisprudenza, in ingegneria gestionale, ecc? Peraltro sono oggetto del nuovo concorso anche funzioni prettamente tecniche come quelle servizi informatici e del responsabile per la transizione al digitale (molto care al M5 Stelle): queste dovrebbero presupporre – a livello di requisiti speciali di partecipazione – quantomeno il possesso di una laurea tecnico-informatica nonchè – come previsto dal codice dei contratti – di una specifica abilitazione professionale per la firma dei progetti di competenza. Perchè nulla di tutto questo è stato previsto nel bando limitando tutto al possesso della laurea in Economia e commercio?

Peraltro il Dirigente responsabile della transizione digitale (la cui nomina sarebbe dovuta avvenire per tutte le pubbliche amministrazioni entro e non oltre il 31/12/2017, si veda a tal punto il link di approfondimento: http://telextitalia.it/scadenza-31122017-la-nomina-del-responsabile-della-transizione-digitale/) è una figura estremamente tecnica che richiede – come recita testualmente l’art-17 comma 1-ter del Codice dell’Amministrazione Digitale – il possesso di “adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali” : pertanto è assurdo che l’Amministrazione comunale voglia rintracciare tali competenze esclusivamente tra coloro che sono in possesso della sola laurea in Economia e commercio!
Infine è doveroso chiedersi: è opportuno a livello politico nonché rispettoso nei confronti della cittadinanza, a poche settimane dalla campagna elettorale, con un bilancio previsionale redatto, indire un concorso pubblico che ricadrà sulla futura amministrazione? E perchè l’Amministrazione sta provvedendo con tanta solerzia e celerità al reclutamento della nuova suddetta figura dirigenziale a tal punto da far sovrapporre la relativa procedura di mobilità con quella di concorso (contrariamente a quanto previsto dalle norma vigenti in materia di reclutamento, v. in particolare il Dlgs 165/2001 e s.m.i)?