Spoleto7libri: Benno degli Arcimboldi, “Sulla scia”, prosimetro, Edizione indipendente.

Benno degli Arcimboldi, “Sulla scia”, prosimetro, Edizione indipendente.

Per puro caso, in una gelida mattina di gennaio, mi sono ritrovata tra le mani questo grazioso libro, “Sulla scia”. La copertina dava l’idea di un puzzle, dove ogni tessera si incastrava con le altre, pur restando una monade conclusa. Mi sono chiesta subito chi fosse l’autore, il cui pseudonimo, Benno degli Arcimboldi, non poteva che omaggiare il grande scrittore cileno Roberto Bolaño. Ho immaginato che potesse essere di Spoleto: il Duomo evocato in una poesia non poteva essere una coincidenza.
Sfogliando le prime pagine mi ha subito colpito l’alternarsi di parti in prosa e di testi lirici e ho iniziato il viaggio con l’Autore, cullata da ricordi, sogni ed evocazioni.
“Sulla scia” è infatti la storia di una (ri)educazione sentimentale e esistenziale, è scoperta e rivelazione, è superficie che si increspa leggermente e onda violenta che scuote la distesa dell’acqua. È un viaggio carico di nostalgia in città (in)visibili come Venezia, Trieste, Verona e Parigi e, al tempo stesso, viaggio nell’anima e nella memoria. È l’espressione di sogni grandi ma anche la ricerca di un percorso intimo e profondo, venato talvolta di spititualità ma sempre permeato di un fortissimo altruismo. È un dare la mano ai grandi poeti, in primis Dante e, insieme, esprimere una voce nuova e originale. Una voce che invita a non giudicare ‘gli amanti se decidono di perdersi in un parco -, di lasciare che la pioggia improvvisa regali loro un’occasione’.
Come nelle tessere della copertina del libro, fra le righe si individuano i frammenti di un amore, si percepisce la nostalgia per ciò che è stato e per ciò che non è avvenuto, si cerca nella poesia protezione e conforto per un’esperienza autobiografica che è stata intensamente reale e che il ricordo trasfigura.
Nel corso delle pagine l’amore si sublima e la voce del ragazzo (ventenne?) alla scoperta di sé e del mondo si trasforma e diventa voce di giovane uomo, matura e consapevole, una voce che ai suoi lettori piacerebbe sicuramente ascoltare di nuovo. Perché in fondo è sempre bello essere per qualche ora Benno e riconoscersi nella sua frase:
‘Guardo con nostalgia tempi che non ho vissuto e tempi che non esistono’.
Lucia Romizzi

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