Sergio Grifoni tenta di interpretare la debacle della Tesi

Riceviamo e pubblichiamo il commento al voto di Sergio Grifoni

COL SENNO DI POI

Il Centro Sinistra ha riconquistato la Regione con Stefania Proietti presidente.  Una e trina.  Complimenti a tutti gli eletti e buon lavoro.

Il divario fra le due coalizioni non ammette scuse, alibi o fantasiose dietrologie.                                

L’elettorato ha sempre ragione, anche quando si ritiene che abbia torto.                               

E, come sempre, chi vince festeggia, chi perde giustifica.

Piuttosto che giustificare ad ogni costo, con onestà intellettuale, occorre invece capire i perché del non consenso, soprattutto se si ritiene che, nel governare, si sia fatto il massimo.   A mio personale avviso, per quanto riguarda la nostra città, il perno del contendere ha ruotato sul tema della sanità e dell’ospedale, ovvero il problema più sentito dalla gente, perché legato alla salute e alla sicurezza.

Il centro destra, al momento del suo insediamento a palazzo Cesaroni, si è scontrato con due realtà difficili da gestire: una sanità in stato confusionale per le note vicende giudiziarie e, subito dopo, l’emergenza Covid.  Simile situazione ha portato ad interventi drastici, tra i quali quello di trasformare il San Matteo in ospedale Covid.  Una decisione che, presa dalla sera alla mattina, è stata calata dall’alto, senza cioè il preventivo e necessario coinvolgimento della popolazione.  Non so se la repentina decisione è dipesa dalla fretta, dall’emergenza o da inopportuna supponenza. Sta di fatto che è stata la prima leggerezza commessa, che ha innescato l’arma dell’immediata protesta e della percezione del totale smantellamento ospedaliero.

A rinsaldare tale concreta sensazione, al termine della pandemia, ci si sono messi poi alcuni servizi non riattivati, nonostante gli impegni presi, in primis il Punto Nascite, unitamente al fenomeno dei medici che non accettavano di venire nel nostro ospedale nonostante i concorsi fatti, impedendo di fatto il ripristino di alcuni reparti.

E qui scatta la seconda carenza, ovvero quella di non aver spiegato subito agli spoletini e agli abitanti della Valnerina, in maniera accurata e minuziosa, il perché di tale fenomeno e le reali cause che avevano portato a simili impedimenti.

Ci si è limitati alla presentazione del Terzo Polo Sanitario, accontentandosi di incamerare la soddisfazione all’80% del Sindaco Sisti, un giudizio poi, come si è visto, diventato più ballerino di quelli che ruotano intorno a Milly Carlucci.

Tale mancanza comunicativa ha amplificato solo gli aspetti negativi del gravoso lavoro fatto, sminuendo le realizzazioni positive avvenute in città (che oggi la Proietti e Sisti si ritrovano): i tanti milioni per le scuole, per l’ex Mattatoio, per San Nicolò e Ponte Sanguinario, l’adeguamento della Flaminia, la messa a terra di un altro tratto della Tre Valli, gli incentivi per il turismo, l’acceleratore lineare, la nuova TAC, i milioni per l’adeguamento sismico del San Matteo, i numerosi primari nominati, etc.                                                                                                                                     

Nulla è servito per far cambiare la percezione negativa!!!

Dire di fare e di saper fare, e poi non far sapere, diventa politicamente un boomerang.             

Dal canto suo il centro sinistra, nonostante avesse governato la Regione per cinquant’anni, con i manchevoli risultati che tutti ricordiamo, sulla sanità ha avuto l’abilità di ricrearsi una verginità, cavalcando tale malcontento per farne l’unico cavallo di battaglia.                                                                        

Ha da subito adottato il cinico sistema del tanto peggio, tanto meglio.

Tant’è vero che il sindaco Sisti, per ben due volte, nonostante l’appuntamento fissato, si è rifiutato lo scorso aprile di incontrare la Tesei, disposta a discutere sulla situazione sanitaria e ospedaliera spoletina.  Questa politica opportunistica, se da un lato è da condannare, dal punto di vista dei consensi, ha pagato abbondantemente, ed ha generato il fenomeno astensionistico, nonché la volontà di votare più contro qualcosa e qualcuno, piuttosto che a favore di qualcun altro.  

Nota positiva per il territorio, è comunque l’elezione di due nostri rappresentanti, entrambi con risultati personali straordinari: Paola Agabiti Urbani e Stefano Lisci.

Stefano poi milita fra le fila della maggioranza e sono certo che la sua indiscussa performance, e l’alta percentuale ottenuta dal PD, gli ha fatto acquisire la giusta forza contrattuale per vantare un Assessore regionale tutto spoletino, che non abbiamo da ben 44 anni, da quando cioè Giancarlo Mercatelli esaurì il suo mandato nel 1980.

Grazie anche a tutti gli altri candidati locali per l’impegno profuso, con  l’ottimo risultato conseguito da Alessandro Cretoni che, se avesse vinto la coalizione di cdx, sarebbe entrato da subito in Consiglio Regionale.

Spetta ora alla nuova presidente Proietti, ed alla maggioranza che la sostiene, essere consequenziale e realizzare tutto quello che è stato rimproverato alla Tesei.

L’importante però che non faccia propri i risultati già messi in cantiere e non trovi scuse di sorta qualora poco o nulla dovesse cambiare rispetto ad oggi.                                    

Nel merito del tema sanitario, resto più che mai convinto, anche ora che governerà il Centro Sinistra, che il Terzo Polo sia l’unica possibilità di salvezza per il San Matteo.

Ritornare su vecchie ipotesi, serve a qualcuno solo per prendere o perdere tempo.

Ribadisco che, rispetto a ieri, oggi un progetto ufficiale di integrazione comunque esiste, buono o carente che sia.  Potrà migliorare esclusivamente attraverso un costruttivo e serrato confronto, che sicuramente ora il Sindaco Sisti finalmente accetterà.                                                                                                                                                          

 L’essenziale è che non si ritorni a cinque anni fa, al tempo cioè del tanto meglio, tanto peggio!

 

23 .11.24                                                                                                                   Sergio Grifoni

 

 

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