Scuola, proposta settimana corta: Un genitore “Non siamo stati consultati”

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un genitore in merito all’introduzione della settimana corta nei licei. 

“Sono il padre di uno studente di un Liceo di Spoleto e vengo a sapere quasi per caso che la scuola ha deciso che il prossimo anno rimarrà chiusa di sabato, introducendo la cosiddetta settimana corta. Ovviamente non credo che sia una decisione, ma solamente una proposta, perché immagino che ragionevolmente la scuola chiederà il mio parere in vista di un provvedimento che coinvolge in maniera importante la vita sociale della mia famiglia. Orari cambiati, problematiche evidenti per chi ha più figli, ragazzi che il sabato rimangono a casa da soli perché magari i genitori lavorano ecc…

Poi invece, sempre informandomi autonomamente,  scopro che la decisione sarebbe stata presa dal corpo insegnante senza aver minimamente chiesto un parare , magari solo consuntivo, a studenti e famiglie.

Dove sono finite le parole che sento continuamente ripetere di una scuola in sinergia con la famiglie, in completa condivisione con le scelte educative e bla bla bla. A quanto sembra, se  tutto ciò fosse confermato,  sono solo laconicamente parole, perché la scuola certe cose le decide da sola, senza sentire tra l’altro gli studenti che avranno pure il sabato libero ma un carico di lavoro distribuito senz’altro peggio.

Non voglio qui schierami a favore o contro questa che spero vivamente sia ancora una proposta, rivendico solamente che sia condivisa, perché mi possano essere spiegate le ricadute didattiche migliorative  di questa  iniziativa e le organizzazioni logistiche alle quali semmai dovrò far corrispondere tutta la mia famiglia. Spero vivamente che questa condivisione avverrà il più presto possibile . Grazie dell’attenzione.”