Bosco di San Gregorio esperienza conclusa. Ma continua il progetto sperimentale

Prima di pubblicare il comunicato degli ideatori del progetto del Bosco di San Gregorio, vorremmo chiedere ai nostri lettori cosa ne pensano di questo  “esperimento”. Se ne sono dette e scritte tante da quando con grande scetticismo Piazza san Gregorio è stata inibita al parcheggio e riempita con alberi inseriti in contenitori ricoperti di legno. 
La piazza sorge in epoca medievale e veniva chiamata “La Valle” o il “Prato”. E’ chiaro che a livello urbanistico questo slargo costituiva il primo tratto pianeggiante dopo un significativo e lungo dislivello sul quale è adagiato fin dall’antichità il tessuto abitativo della nostra città. Alcune rarissime foto d’epoca ci inducono a pensare che poteva essere un luogo dove venivano fermate le carrozze che, ancor prima della traversa del 1870 che ancora oggi collega la parte bassa con quella alta della città, erano costrette a superare il notevole dislivello di cui sopra per raggiungere l’acropoli. 
Vi lasciamo ora ai vostri pareri  e come promesso pubblichiamo il comunicato pervenutoci.
 
BOSCO DI SAN GREGORIO: ORA LA RILEVAZIONE DEI DATI CON LA PIAZZA OCCUPATA DALLE AUTO

Il sindaco Andrea Sisti:”A settembre presenteremo i dati sulle isole di calore. Abbiamo bisogno di tornare a vivere le nostre piazze. Con le risorse di Agenda Urbana 2 intendiamo riqualificare piazza Garibaldi”

Arriva alla sua conclusione naturale il Bosco di San Gregorio, ma prosegue il progetto sperimentale di sostenibilità ambientale nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Festival dei Due Mondi, con la supervisione dello scienziato Stefano Mancuso, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze.

Nel pomeriggio il sindaco e presidente della Fondazione Festival, Andrea Sisti, insieme al vicepresidente, avvocato Paolo Feliziani, ha illustrato quella che è stata l’origine del progetto, dando alcune indicazioni su quelli che saranno gli interventi di riqualificazione di piazza Garibaldi.

Innanzitutto il Bosco di San Gregorio, che ha trasformato per un mese piazza Garibaldi in un Giardino all’italiana, risponde ad un’esigenza scientifica molto chiara legata alla misurazione delle isole di calore – ha spiegato il sindaco Sisti – L’apporto del prof. Mancuso e del think tank Pnat (Project Nature) da lui fondato, l’attenzione che da sempre la Fondazione Festival dedica alle tematiche ambientali e della sostenibilità, la decisione del Comune di essere parte attiva di questo percorso, ha permesso di studiare, attraverso delle termocamere, le condizioni di calore in questa piazza. I dati verranno elaborati nelle prossime settimane e li presenteremo a settembre insieme al prof. Mancuso”.

Il progetto scientifico, che proseguirà fino al 15 settembre sia attraverso nuovi rilevamenti con droni con visione a infrarossi e termocamere per misurare l’impatto del calore dopo il ritorno delle auto nella piazza, sia un’indagine informativa per valutare la percezione del progetto da parte degli stakeholder, è stata l’occasione per affrontare il tema dell’identità dei luoghi, della loro vivibilità e dei loro possibili cambiamenti.

Spoleto nonostante abbia tre parcheggi di struttura con oltre 1000 posti auto, collegati a scale mobili, tapis roulant e ascensori che ci permettono di vivere il centro con facilità, ha ancora le piazze occupate dalle auto – ha aggiunto il sindaco Sisti – L’intervento che abbiamo realizzato in piazza della Vittoria, con tre nuove isole pedonali, è un esempio che questi cambiamenti si possono fareDurante il Festival dei Due Mondi noi vediamo le piazze vissute, animate dalla presenza delle persone, dei giovani, delle famiglie. Questo aiuta non solo il commercio, ma anche e soprattutto l’inclusione sociale. Noi dobbiamo lavorare per permettere alle persone di tornare a vivere le piazze della nostra città, pensandole per quello che sono, ossia luoghi di socialità”.

Da qui il tema della sostenibilità ambientale connesso a quello della rigenerazione urbana e dell’identità dei luoghi. “La sostenibilità non riguarda solo l’aspetto ambientale, perché ha una valenza sociale più generale. Noi non togliamo il bosco per le polemiche o per la volontà di qualcuno, semplicemente chiudiamo un’esperienza che sapevamo essere a termine e che avrà una sua pubblicazione scientifica. Questo progetto però ha spinto la città a ragionare su una dimensione diversa e possibile che non dobbiamo abbandonare. Con Agenda Urbana 2 intendiamo riqualificare piazza Garibaldi perché deve tornare a coinvolgere le persone. Lnostra speranza è che, una volta realizzati i lavori, questo luogo possa tornare ad essere dei giovani, ad essere vissuto da loro”.

Anche il vicepresidente della Fondazione Festival, l’avvocato Paolo Feliziani, ha voluto sottolineare il valore e l’importanza del progetto. “Si è trattato di un esperimento che è servito a sensibilizzare sul tema la nostra città, anche per recuperare spazi di aggregazione. Tutti noi ricordiamo quando piazza della Libertà, corso Mazzini o corso Garibaldi erano luoghi di ritrovo, soprattutto per i giovani. Quella che lancia il sindaco alla città è una sfida importante, perché punta a cambiare in parte le nostre abitudini rispetto agli spostamenti. La vita è un divenire quindi in prospettiva abbiamo senza dubbio il dovere di pensare alle future generazioni, ai nostri figli e ai nostri nipoti e ai cambiamenti che la società richiede”.

All’incontro erano presenti gli assessori Agnese Protasi e Giovanni Angelini Paroli, la vicepresidente del Consiglio comunale Maura Coltorti ed i consiglieri comunali Francesca Maso e Daniele Filippi.

Spoleto, sabato 27 luglio 2024

One Response

  1. Occupare una piazza intera con alberi è un conto adornarla con le piante è un’ altra cosa.

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