La regista Michela Giraud emoziona la Sala Frau

La regista Michela Giraud emoziona la Sala Frau

Sembrava una serata (autunnale) come tante e il cinema era la soluzione perfetta per chiudere questo piovoso giorno di festa. Alla Sala Frau era attesa Michela Giraud, regista e attrice protagonista di un film dalla locandina coloratissima, “Flaminia”, uscito l’11 aprile. Solo che stavolta non si è trattata della classica presentazione cinematografica.
Si’, perché Michela Giraud, arrivata con uno stilosissima camicia e tenendo per mano la sorella Cristina, ha improvvisato una serie di divertenti interviste agli spettatori, rovesciando le parti e dando prova delle sue incredibili doti di comica.
Il film “Flaminia” racconta la storia di una ragazza ricca, appartenente ad una famiglia di parvenus desiderosi di legittimazione sociale. Flaminia sta per sposare (senza amore) il classico bello-e-dannato quando nella sua vita piomba (stravolgendogliela) la sorella Ludovica, affetta da un disturbo dello spettro autistico, come la vera sorella di Michela, Cristina.
Il film della Giraud ha il potere di far divertire con intelligenza dalla prima all’ultima battuta ma al tempo stesso affronta temi delicati e complessi, che fanno riflettere. Il rapporto con la malattia mentale, l’ascesa sociale al cui altare si sacrificano sentimenti e valori, il culto della bellezza fine a sé stessa compaiono a più riprese sulla scena, parlandoci con immediatezza e ricordandoci che ‘non è possibile fare finta di niente’, la malattia non è vergogna e tremenda è la solitudine di chi è diverso.
Una serata commovente ed emozionante, quella che Michela Giraud ha regalato a Spoleto, con un film di grande spessore che rappresenta una luminosa eccezione nel non sempre entusiasmante panorama del cinema italiano.
Correte a vedere “Flaminia”! Non ve pentirete.
Lucia Romizzi