SPOLETO – Anpi, Città Nuova, Donne contro la Guerra, Legambiente, Libera, Ora Spoleto, SPI-Cgil si uniscono al gran numero di associazioni, organizzazioni e reti che chiedono a gran voce che l’Italia dica “basta alla guerra!”
La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta il Medio Oriente, dove a partire dal 7 ottobre 2023 assistiamo al compimento più atroce del processo avviato con gli accordi di Oslo e mai rispettato: il massacro compiuto dall’ala militare di Hamas contro i civili, che ha provocato oltre 1.200 vittime, e la presa in ostaggio di circa 240 persone di ogni età e la catastrofe dell’umanità – come definita dal segretario dell’ONU Guterres – causata dall’azione militare israeliana su Gaza.
La decisione del governo israeliano ha portato per ora a circa 30.000 persone uccise, di cui oltre due terzi minori e donne. I bombardamenti a tappeto hanno devastato la Striscia di Gaza, distrutto abitazioni civili, ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite. L’assedio della Striscia con il taglio dei rifornimenti è una punizione collettiva contro le norme del diritto umanitario. La decisione del governo israeliano di invadere prima Kahn Younis e poi Rafah, indicate in un primo momento come zone sicure e in cui sono sfollate 1.700.000 persone, ha una portata devastante. Una escalation di violenza e repressione che – come osservata dalla Corte di Giustizia Internazionale – appare come un vero e proprio genocidio ai danni della popolazione palestinese.
Chiediamo a tutti quindi di unirvi a noi per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace e di farsi promotrici:
- della istituzione immediata della Palestina come 194° Stato membro dell’Onu, con i confini del 4 giugno 1967, con capitale a Gerusalemme Est;
- del rilascio immediato di tutti gli ostaggi israeliani a Gaza e dei palestinesi arbitrariamente detenuti nelle prigioni israeliane;
- del cessate il fuoco permanente di tutte le parti;
- dell’invio immediato di tutti gli aiuti umanitari indispensabili per salvare e curare la popolazione di Gaza;
- del ritiro dell’esercito israeliano da Gaza;
- della costituzione e l’invio di una “forza di pace” dell’Onu in Palestina
- della convocazione di una Conferenza Internazionale di Pace.
Chiediamo al Parlamento italiano, inoltre, di riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina e di fermare l’esportazione di armi in qualsiasi zona di conflitto.
Per la realizzazione di queste azioni l’Italia può contare sul consenso della stragrande maggioranza dei cittadini.
E’ per questo che invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di Spoleto, in piazza Garibaldi il giorno sabato 2 marzo alle ore 17.00 ed a portare la bandiera della pace!
Chi non può partecipare è invitato ad esporre la bandiera della pace alla finestra.
LA MANIFESTAZIONE DEL 2 MARZO È STATA INDETTA CON UNA PIATTAFORMA CONDIVISA, CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE AD OPERA DEL GOVERNO SIONISTA DI ISRAELE CHE VUOLE COLONIZZARE ANCHE GLI ULTIMI LEMBI DI TERRA DI UN POPOLO CACCIATO DALLE LORO CASE 77 ANNI FA. W LA RESISTENZA PALESTINESE
SEGUE IL DOCUMENTO UFFICIALE DI CONVOCAZIONE.SPOLETO IN PIAZZA CONTRO LA GUERRA DI STERMINIO DEL GOVERNO DI ISRAELE IN PALESTINA.
IN PIAZZA PER CHIEDERE UN IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO.
Sabato 2 marzo ore 17. Piazza della Vittoria. Spazio antistante Porta Leonina.
Il genocidio in atto del popolo palestinese ci fa tornare a un passato che si sperava di non dover più rivedere.
La guerra sporca, fatta di azioni criminali contro la popolazione civile, con l’ obiettivo dichiarato di cacciare gli abitanti di Gaza dal fazzoletto di terra dove erano stati confinati dopo l’ occupazione nel 67 dei territori palestinesi. Territori non più restituiti, nonostante le ripetute risoluzioni e condanne dell’ONU.
La pace si farà solo con la giustizia, col riconoscimento al popolo palestinese di realizzare il proprio Stato sulla propria terra.
Chi fu avversario del nazifascismo non può essere complice di nessun crimine contro l’ umanità, in nome di nuovi nazionalismi che avanzano facendo pulizia etnica, colonizzando terre di altri popoli, ammazzando bambini, donne e vecchi.
Il nazionalismo sionista israeliano sta riproponendo la strada di tutti i nazionalismi, bagnando di sangue le proprie conquiste.
Occorre una condanna forte e senza appello, come per primi stanno facendo gli ebrei in tante parti nel mondo.
E di fronte allo spettacolo di una censura di questa verità, di una asfissiante propaganda a sostegno del governo di Israele, dell’ appoggio economico e militare a questa scellerata guerra da parte del governo italiano, della stampa, delle lobby degli affari, bisogna alzare la voce nelle piazze, per dire che il popolo italiano è contro la guerra, contro ogni nazionalismo, contro la partecipazione dell’Italia alle guerre, attraverso l’invio di armi in Israele e in Ucraina e la presenza militare nel Mar Rosso in aperta violazione della Costituzione;
e condanna con tutte le forze ogni forma di genocidio, di ieri come di oggi, ad Auschwitz come a Gaza.
Coordinamento cittadino per la Palestina libera.