La testimonianza choc di una mamma spoletina costretta a portare autonomamente suo figlio dall’ospedale di Spoleto a quello di Foligno, tra le urla di dolore e il rischio di una setticemia. Ecco il suo post su Facebook che non ha bisogni di ulteriori commenti:
“Sto pensando che mio figlio ha rischiato una setticemia, sto pensando che, nonostante la buona volontà dei medici e degli infermieri che lavorano all’ospedale di Spoleto in modo assolutamente professionale, gentile e umano, la vita di noi tutti è in pericolo… in un momento di vero bisogno, di urgenza, in cui conta anche un solo minuto, in cui conta l’occhio esperto di uno specialista… e invece ti ritrovi a firmare per trasportare tuo figlio all’ospedale di Foligno da solo e con il tuo mezzo, assumendoti quindi tutte le responsabilità, perchè le ambulanze non ci sono e dovresti aspettare troppo e quindi firmi e di corsa!
All’ospedale di Foligno trovi il caos perchè ovviamente la richiesta è troppa e a nulla serve il foglio che hai in mano che ti dovrebbe consentire di andare immediatamente dallo specialista che a Spoleto ti hanno assicurato ti sta aspettando… no no… 3 ore di attesa perchè lui prima si deve occupare dei suoi ricoverati … quando finalmente è il turno di tuo figlio, vedi il dottore mettersi le mani nei capelli, si arrabbia perchè a Spoleto non hanno capito la gravità e ti dice che tuo figlio sta rischiando seriamente la sua vita… a parlare siamo bravi tutti, quando le cose accadono sulla tua pelle o ancor peggio, su quella di tuo figlio, le cose assumono tutto un altro aspetto e passata la paura, rimane la rabbia e tanta sfiducia ed amarezza.”
PS: ne approfittiamo per ricordare il corteo cittadino di sabato 23 settembre che sfilerà alle ore 10:00 da Piazza Garibaldi fino all’Ospedale di Spoleto per difendere il diritto ad avere un ospedale funzionante e per evitare il ripetersi di situazioni come quella testimoniata sopra.