Ospedale di Spoleto, Uil Pensionati Spoleto: “Fermare il declino, basta vittime”
“L’episodio della donna morta con l’ambulanza che sarebbe arrivata dopo 40 minuti dalla chiamata è emblematico dello stato di salute della sanità pubblica umbra. E la situazione assume una valenza maggiore a Spoleto, non nuova purtroppo a casi limite di questo tipo. Per questo la Uil Pensionati dell’Umbria è schierata per la sanità pubblica, contro qualsiasi forma di smobilitazione e taglio e in questo senso andrà la nostra adesione e la nostra partecipazione a tutte le forme di mobilitazione che verranno poste in essere”. Così una nota la Uil Pensionati di Spoleto, sottolineando e ponendo l’attenzione sulle tante criticità della sanità territoriale.
“I contorni della vicenda spoletina, raccontati dal figlio ed emersi dalla stampa – continua la Uil Pensionati Spoleto – vanno letti in accostamento al progetto del Terzo polo ospedaliero, presentatoci come una unica struttura appoggiata su tre gambe: Foligno, Spoleto e Valnerina e che si sta rivelando quello che è sempre stato, ovvero una spoliazione dell’ospedale di Spoleto. Ogni tanto vengono sottratti dei pezzi, mancano ancora i cardiologi h24 (il concorso è in essere). E’ stato tolto il punto nascite, così come la pediatria. L’acceleratore lineare più volte sbandierato non è ancora in funzione e manca la sede adeguata. Manca poi il personale e quello che c’è è costretto a fare i salti mortali per assicurare un servizio adeguato”.
“Auspicando che si arrivi quanto prima a ricostruire al meglio quanto avvenuto con l’ultimo decesso – conclude Uil Pensionati Spoleto – sottolineiamo anche la necessità di una ripartenza vera del progetto del Terzo polo ospedaliero, da partecipare e concertare con la popolazione di tutto il comprensorio. Perché smobilitando l’ospedale di Spoleto, inevitabilmente va in crisi quello di Foligno, non in grado di supportare un bacino di pazienti di quasi 150mila abitanti”.