Spoleto, Casa Rossa: “Per fermare lo smantellamento del Punto nascita del San Matteo”

ospedale
Riceviamo e pubblichiamo da Associazione culturale CASA ROSSA Spoleto:
 
Martedì 22 agosto alle ore 17, Comitati, Associazioni, Sindacati, si incontrano allo spazio sociale della Casa Rossa, via 14 giugno 26, per organizzare ogni iniziativa utile a fermare lo smantellamento del Punto nascita dell’Ospedale di Spoleto. 
COSA C’È DI PIÙ VIOLENTO CHE SRADICARE DA UN TERRITORIO IL DIRITTO DI FAR NASCERE I PROPRI FIGLI NELLA PROPRIA TERRA.
COSA C’È DI PIÙ INFAME DI USARE PER FARLO, L’EMERGENZA COVID, TRASCINANDO POI L’IMPRESA CON MENZOGNE E INFORMAZIONI FALSE E NASCONDENDOSI DIETRO RESPONSABILITA’ ALTRUI NON VERE.
Ripercorriamo insieme questi tre anni.
Con la scusa del Covid il governo regionale di Lega e Fratelli d’Italia, guidati dal duo Tesei/Coletto, il 22 ottobre 2020, chiude tutti i reparti dell’Ospedale di Spoleto, per trasformarlo in Ospedale COVID.
 
Le dichiarazioni della Tesei che aveva serrato l’ospedale furono: “Mi farò garante, come scritto nell’ordinanza, che non appena sarà terminata l’emergenza tutti i servizi saranno completamente ripristinati. Anzi, alcuni saranno implementati”.
Nell’ordinanza del governo regionale di chiusura del San Matteo del 20 ottobre 2020 era scritto:
“Al termine dell’emergenza sarà ripristinata la situazione ex ante”
 
Dal 21 maggio 2021 il San Matteo non è più Ospedale COVID, ma del Punto nascita e altri servizi in reparti fondamentali per l’Emergenza, nessuna traccia.
 
Inizia lo scaricabarile. 
TESEI: “NON C’ ERANO I NUMERI, ABBIAMO FATTO TUTTO IL POSSIBILE.”
FALSO. I numeri innanzitutto sono un parametro aziendale (servono a individuare quali servizi tagliare nel Sistema Sanitario Nazionale – 37 miliardi in 10 anni) non sanitario, di sicurezza. E comunque c’erano. 505 nel 2018 e 498 nel 2019, ultimi due anni interi di esistenza del reparto maternità. Tra l ‘altro numeri ben superiori ad altri punti nascita in Umbria, non toccati dai tagli.
 
Nel documento di economia e finanza regionale approvato a dicembre 2021dal Consiglio Regionale, su iniziativa del Consigliere De Luca, si afferma ‘l’impegno a completare il ripristino nel primo semestre 2022 andando a reintegrare il personale necessario del Punto nascite presso l’ospedale San Matteo degli Infermi integrando il personale necessario e ripristinando il pieno assetto dell’emergenza urgenza e attuando tutte le azioni ritenute indispensabili anche in evidenza del fatto che il nosocomio spoletino rappresenta un punto di riferimento di un’ampia zona disagiata’.
 
Arriva giugno e non cambia niente, maternità chiusa.
Poi l’11 novembre 2022 la Giunta Regionale decide l’integrazione degli Ospedali di Spoleto e Foligno (il famoso terzo polo) che cancella il reparto maternità del San Matteo.
 
TESEI: “Non è colpa mia ma del Ministero che nella riunione del 10 maggio 2022 si è espresso all’unanimità per la definitiva disattivazione del Punto Spoleto”
 
FALSO. Il ministero ha solo parere consultivo, il potere decisionale è della Regione.
Non solo la Regione aveva fornito dati sbagliati in negativo sulle nascite nel territorio che rappresentano un quadro falso della realtà delle valli di Spoleto e Valnerina, e ancora più grave e falso è il giudizio sulle caratteristiche del nostro territorio: “Circa i requisiti necessari alla richiesta di parere di deroga per un punto nascita con volumi <500 parti / anno, si ribadisce che il disagio orografico dei Comuni bacino di utenza del PN è modesto.”
 
E ARRIVIAMO A OGGI, QUANDO IL 1° SETTEMBRE VERRANNO PORTATE VIA LE STRUMENTAZIONI E I POSTI LETTO DEL REPARTO COMPLESSO DI ORTOPEDIA E GINECOLOGIA. SE CIO’ DOVESSE ACCADERE SAREMMO DI FRONTE ALLA NEGAZIONE DI UN DIRITTO FONDAMENTALE DELLA NOSTRA POPOLAZIONE E UN INSULTO A SPOLETO E ALLA SUA STORIA.
 
Contro questo attacco feroce alla nostra città faremo Resistenza a oltranza, con ogni mezzo. Nessuno si illuda che possa finire come deciso dal governo regionale e dalla ASL 2.

One Response

  1. Dato che noi non siamo capaci chiamiamo i francesi in aiuto

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