Tutte le sigle rappresentate nell’istituto di massima sicurezza dichiarano lo stato di agitazione
Le rappresentanze sindacali della sigle Sappe, Sinappe, Uil Pa Pp, Uspp, Cisl Fns Pp e Cgil Fp Pp dichiarano lo stato di agitazione nel carcere di Spoleto, dopo gli incontri con la direzione del carcere.
Il motivo alla base è la carenza di personale: dal 2015 a oggi si è passati da 342 poliziotti a 240 agenti. E la situazione è destinata a peggiorare perché entro la fine del 2024, a causa di pensionamenti, l’organico scenderà a 209 unità.
Questo problema comporta conseguenze gravi come il taglio dei posti di servizio in determinati orari per poter consentire al personale di fruire almeno di due settimane di ferie a fronte delle tre spettanti alla quasi totalità dei poliziotti.
Altra conseguenza è il “cambiamento dell’assetto organizzativo dei turni di servizio riducendo sotto i livelli minimi di sicurezza alcuni posti e disponendo turni di lavoro su tre quadranti alla totalità del personale”. Inoltre, in casi di ulteriore emergenza, secondo la direzione, si dovrà ricorrere all’utilizzo del personale reperibile o in congedo e riposo e il prolungamento dell’orario di lavoro in entrata e in uscita oltre i il servizio programmato.
La conseguenza, si legge nella nota: è la richiesta «di maggior sacrificio personale e carichi di lavoro aumentati per tutti i poliziotti in servizio nei singoli turni, nella quasi totalità di otto ore anziché sei, con maggiore e conseguente stress psicofisico, per operatori che hanno mediamente 32 anni di servizio alle spalle e 52 anni».